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Ara Pacis Augustae, capolavoro dell’arte classica e simbolo di pace

Last Updated on 15/02/2021

L’Ara Pacis Augustae (Altare della pace di Augusto) rappresenta uno degli esempi più alti dell’arte classica e intende simboleggiare la pace e la prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana...

L’Ara Pacis Augustae (Altare della pace di Augusto) rappresenta uno degli esempi più alti dell’arte classica e intende simboleggiare la pace e la prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana. La sua costruzione fu votata dal Senato romano nel 13 a.C. per onorare il ritorno di Augusto dalle province di Gallia e di Spagna dove, nel corso di tre anni, l’imperatore aveva consolidato il potere di Roma e suo personale, aperto nuove strade e fondato colonie. Oggi si trova su Lungotevere in Augusta, angolo via Tomacelli.

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Le origini dell’Ara Pacis Augustae

Originariamente posto in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie, il luogo era emblematico perché posto a un miglio romano (1.472 m) dal pomerium, limite della città dove il console di ritorno da una spedizione militare perdeva i poteri ad essa relativi (imperium militiae) e rientrava in possesso dei propri poteri civili (imperium domi). La natura alluvionale dell’area e le inondazioni del Tevere, depositando strati di limo sull’area, determinarono ben presto l’interramento dell’Ara, di cui si perse completamente memoria.

Gli usi e le scoperte del Cinquecento

Nel Medioevo l’Ara Pacis, come molti altri monumenti di epoca romana, fu usata come una sorta di “cava di marmo” da un marmorario, che ne utilizzava appunto i marmi per fabbricare altre costruzioni. Nel 1568 ci fu la prima riscoperta in tempi recenti dei resti dell’Ara Pacis. Sotto Palazzo Peretti in via in Lucina, a qualche centinaio di metri a sud est di dove il monumento fu in seguito ricostruito e restaurato, vennero rinvenuti alcuni frammenti di rilievi appartenenti all’altare.

La rinascita dell’Ara Pacis Augustae

Si decise la ricostruzione del monumento in vista della ricorrenza, nel 1937/8, del bimillenario della nascita di Augusto. Affidata all’archeologo Giuseppe Moretti, essa era materialmente realizzata nell’estate del 1938 all’interno del padiglione di via di Ripetta.

La descrizione del monumento

L’Ara Pacis è costituita da un recinto quasi quadrato in marmo (m 11,65 x 10,62 x h 3.68), elevato su basso podio, nei lati minori del quale si aprivano due porte, larghe 3,60 metri. A quella anteriore si accede da una rampa di nove gradini. All’interno, sopra una gradinata, si erge l’altare vero e proprio. La superficie del recinto presenta una raffinata decorazione a rilievo, esterno e interno. Nelle scene la profondità dello spazio è ottenuta mediante differenti spessori delle figure.

L’Ara Pacis è un monumento chiave nell’arte pubblica augustea, con motivi di origine diversa. L’arte greca classica (nei fregi delle processioni), l’arte ellenistica (nel fregio e nei pannelli), l’arte più strettamente “romana” (nel fregio dell’altare). L’aspetto era quindi eclettico e la realizzazione fu certamente opera di botteghe greche.

Il Museo dell’Ara Pacis

Il Museo dell’Ara Pacis rappresenta la prima opera di architettura realizzata nel centro storico di Roma dalla caduta del fascismo ai nostri giorni. A realizzare il progetto fu Richard Meier & Partners Architects, autore di alcuni dei più notevoli musei della seconda metà del Novecento.

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