Franceschini, al lavoro per riaprire cinema, teatri e sale da concerto per fine marzo
Franceschini ha discusso i protocolli integrativi di sicurezza elaborati dalle Direzioni generali del Mibact sulla base dei documenti forniti dalle associazioni di categoria. L’obiettivo è riaprire cinema, teatri e sale da concerto per fine marzo. Tra le misure di sicurezza richieste, “biglietti nominativi, tracciabilità delle persone e mascherine Ffp2”, spiega Franceschini…

Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, è stato audito dal Comitato Tecnico Scientifico presso la Presidenza del Consiglio. Nel corso dell’incontro, che è durato circa un’ora e mezza, Franceschini ha discusso i protocolli integrativi di sicurezza elaborati dalle Direzioni generali del Mibact. Presi in esame i documenti forniti dalle associazioni di categoria del cinema, dello spettacolo dal vivo e dalle istituzioni museali. Questi servirebbero per individuare tempi e modalità per riaprire cinema, teatri e sale da concerto. Magari per fine marzo.
L’obiettivo: riaprire cinema, teatri e sale da concerto
Misure utili anche per estendere le aperture dei musei e delle mostre d’arte anche nei fine settimana e nei giorni festivi. Il Comitato Tecnico Scientifico si è riservato di valutare le proposte avanzate dal Ministro anche al fine di dare precise indicazioni in vista del prossimo Dpcm Covid.
“Biglietti nominativi, tracciabilità delle persone, mascherine Ffp2” tra i requisiti ipotizzati da Franceschini
“Ho chiesto al Comitato tecnico-scientifico un incontro urgente per proporre le misure di sicurezza integrative su cui stanno lavorando le organizzazioni di categorie e che mi consegneranno domani. Potrebbero essere i biglietti nominativi, la tracciabilità delle persone, le mascherine Ffp2”. Lo ha dichiarato Franceschini in una intervista pubblicata ieri sul Corriere della Sera.
Appassionati di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Seguite le nostre pagine Facebook, Twitter e Google News
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.