Teatro, si riaccendono i riflettori in Italia, ma solo per una sera
A più di 100 giorni dalla chiusura si accendono i riflettori dei teatri italiani, ma solo per una sera, in nome delle migliaia di artisti, tecnici e maestranze senza lavoro. E’ “Facciamo luce sul teatro”, iniziativa lanciata da U.n.i.t.a. – Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo per stasera, a un anno dalla prima chiusura causa pandemia. Vi hanno aderito palcoscenici piccoli e grandi, pubblici e privati.

A più di 100 giorni dalla chiusura si accendono i riflettori dei teatri italiani, ma solo per una sera, in nome delle migliaia di artisti, tecnici e maestranze senza lavoro. E’ “Facciamo luce sul teatro”, iniziativa lanciata da U.n.i.t.a. – Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo per lunedì 22 febbraio, a un anno dalla prima chiusura causa pandemia. Vi hanno aderito palcoscenici piccoli e grandi, pubblici e privati.
L’invito è a illuminare e tenere aperti gli edifici dalle 19.30 alle 21.30. Agli artisti, alle maestranze e al pubblico quello di organizzare presidi, in sicurezza. Perché “questi luoghi tornino simbolicamente a essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città, motori psichici della vita di una comunità”.
“Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo sono tra quelli che hanno maggiormente subito gli effetti devastanti della pandemia sul lavoro”, dichiara Virttoria Puccini
“Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, storicamente poco tutelati, sono tra quelli che hanno maggiormente subito gli effetti devastanti della pandemia sul lavoro”, spiega via social la presidente di U.n.i.t.a., Vittoria Puccini. “La notizia del blocco del nuovo decreto Ristori”, dice, è solo l’ennesimo macigno su lavoratori “che si troveranno da un momento all’altro senza alcuna forma di sostegno”. “C’è grande tristezza”, rilancia Gabriele Lavia, tra i protagonisti della serata. Sostiene l’iniziativa anche don Citti con l’associazione Libera.
Solo per il teatro di prosa, sono oltre 142 i milioni andati in fumo al botteghino nel 2020 (stime Agis)
I numeri intanto raccontano una debacle assoluta: secondo le stime Agis, solo per il teatro di prosa, sono oltre 142 i milioni andati in fumo al botteghino nel 2020, rispetto al 2019, ovvero il 72% di incassi in meno. Non va meglio per la lirica, che perde quasi 79 milioni (-74%) e la danza con quasi 26 milioni in meno (-78%). E allora, per una sera, si torna a “incontrare” quella parte essenziale e indispensabile di ogni spettacolo, senza la quale il teatro semplicemente non è: il pubblico.
Chi aderisce all’iniziativa
Da nord a sud, fanno sapere da U.n.i.t.a, hanno già aderito palcoscenici delle grandi città come Milano, con, tra gli altri, il Piccolo, il Franco Parenti e l’Elfo Puccini (che sarà anche in diretta Facebook con letture da Verso Tebe e Angel in America). O la capitale, con il Teatro di Roma all’Argentina, il Brancaccio che proietterà immagini dei suoi spettacoli, la Sala Umberto, l’Off Off Theatre e il Vascello, dove Lavia reciterà per il pubblico all’esterno del teatro. Poi ancora luce sul Goldoni a Venezia, su La Pergola a Firenze. In tanta provincia, da Mestre a Latina, Pontedera e Torre Annunziata, dal Verdi di Pordenone a Udine. Fino al Sud, con il Mercadante, il San Ferdinando e il Diana a Napoli o lo Stabile di Catania.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.