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La grande letteratura in pillole: il De Profundis di Oscar Wilde

Last Updated on 29/04/2021

De Profundis viene scritto da Oscar Wilde dal gennaio al marzo 1897. Questa lunghissima lettera, rivolta a Lord Alfred Douglas, fu scritta mentre si trova nel carcere di Reading…

Oscar Wilde nasce a Dublino nel 1854. Effettua studi classici sia a Dublino sia a Londra e partecipa ai circoli mondani dell’epoca. Visita l’Italia, la Francia, la Grecia ed il Nordafrica. Si sposa con Costance Lloyd ed hanno due figli, Cyril e Vyvyan. Durante il matrimonio inizia una storia con il giornalista Robert Ross – al quale dedicherà la commedia The Importance of Being Earnest ed affiderà il manoscritto De Profundis – ed in seguito con Lord Alfred Douglas.

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Nella sua vita, Wilde ha collaborato con delle riviste, ne dirige una, The Woman’s World, e scrive racconti e commedie. Tra le opere più famose, oltre a quelle già citate, troviamo Il ritratto di Dorian Gray, Il ventaglio di Lady Windermere, Un marito ideale, Salomé e la Ballata del carcere di Reading. Muore in miseria a Parigi nel 1900 dopo aver scontato i lavori forzati ed il carcere per omosessualità.

Wilde parla di Arte, di Vita, del Dolore, del carcere, di Dante e di Shakespeare

De Profundis viene scritto da Wilde dal gennaio al marzo 1897. In questa lunghissima lettera, rivolta a Lord Alfred Douglas e scritta mentre si trova nel carcere di Reading, seguendo le parole di Jacques Barzun: «la “trama” (compreso lo spicco della digressione “religiosa”) è straordinaria anche nel rendere del tutto credibile un furfante totale da commedia dell’arte, direttamente tratto dalla vita. Lord Aldred Douglas vive in queste pagine come il simbolo dell’Amato Indegno».

Wilde parla di Arte, di Vita, del Dolore, del carcere, di Dante e di Shakespeare. Parla della moglie Constance, dei loro figli, della madre di Alfred che gli scrive ma non vuole che il figlio lo sappia, di Wilde che ribatte alle accuse di omosessualità da parte del padre di Douglas ma questo gli giocherà a sfavore. Prova disprezzo verso lo stesso Douglas, che gli ha consigliato di ribattere alle accuse, ma lo prova anche verso sé stesso perché ha seguito il suo consiglio.

Come Wilde raccontò il giorno della sua incarcerazione

Lo stesso Wilde racconta il giorno della sua incarcerazione: «Il 13 novembre 1895 fui condotto da Londra a qui. Dalle due fino alle due e mezzo di quel pomeriggio dovetti restare sul marciapiede centrale della stazione di Clapham Junction vestito da carcerato e con le manette, perché il mondo potesse vedermi. […] Quando la gente mi vedeva si metteva a ridere. Ogni treno in arrivo ingrossava la cerchia degli spettatori. Non c’era per loro divertimento più grande. E questo, naturalmente, quando ancora non sapevano chi fossi. Quando lo seppero, risero ancora di più. […] Per un anno, dopo che mi fu fatto questo, piansi ogni giorno, alla stessa ora, e per lo stesso lasso di tempo. Non è una cosa così tragica come può apparirti. In prigione le lagrime fanno parte dell’esperienza quotidiana».

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