Letteratura straniera – L’Ottocento in quattro grandi libri
Last Updated on 18/01/2022
La letteratura straniera dell’Ottocento in quattro grandi opere: Cime tempestose di Emily Brontë, Moby Dick di Herman Melville, Madame Bovary di Gustave Flaubert, Anna Karenina di Lev Tolstoj.

La letteratura straniera dell’Ottocento in quattro grandi opere: Cime tempestose di Emily Brontë, Moby Dick di Herman Melville, Madame Bovary di Gustave Flaubert, Anna Karenina di Lev Tolstoj.
Scopri gli altri articoli della storia della letteratura su Uozzart
Letteratura inglese: Cime tempestose di Emily Brontë
Nell’Ottocento, il romanzo inglese raggiunge il suo massimo successo. Con l’aumento della rilevanza e del potere della classe media, prospera la diffusione dei romanzi. Aiuta, inoltre, lo sviluppo dell’editoria e la crescita delle biblioteche. Oltre allo scrittore tradizionale, che si occupa dell’uomo che affronta la società e dei problemi morali, troviamo un altro tipo di scrittore che, usando le parole dello storico della letteratura inglese David Daiches: «vi volgeva alla narrativa per esprimere quelle passioni personali ed esplorare quella sfera di emozioni individuali che in un’altra epoca avrebbero più probabilmente cercato espressione nella poesia lirica».
Come esponente di scrittore occasionale troviamo Emily Brontë ed il suo Cime tempestose del 1847. In questo romanzo la Brontë, nata nel 1818 a Thornton, cerca di supplire ad una vita solitaria con delle rappresentazioni fantastiche, raccontando una storia d’amore divisa tra tradizione romantica e mistero. Insieme alle sorelle Charlotte e Anne scrive sotto pseudonimo: Currer (Charlotte), Ellis (Emily) e Acon (Anne) Bell. Ha vissuto occupandosi della casa familiare, dopo un unico viaggio a Bruxelles con Charlotte per studiare il francese. Muore di tisi nel 1848. Cime tempestose è considerato uno dei romanzi più rappresentativi dell’Ottocento e della “letteratura al femminile”.
Nella storia d’amore tra Heathcliff e Catherine troviamo le caratteristiche dell’amore romantico. Un amore ideale che sfocia nella passione; colui o colei che si ama diventa idealizzato, perde quasi la fisicità; un uomo e una donna sono uniti per sempre nell’amore e nella passione anche se separati a causa di un altro matrimonio, della morte o di impedimenti sociali. Può essere anche considerato un “romanzo gotico”, non solo per il mistero ed il soprannaturale ma anche per l’interiorità ambigua ed affascinante di alcuni personaggi, per esempio Heathcliff che spesso sembra incarnare il Male.
Letteratura americana: Moby Dick di Herman Melville
Herman Melville nasce a New York nel 1819. A diciassette anni si imbarca come mozzo, rimanendo in mare per i successivi otto anni. Dopo Typee e Omoo, opere di successo, inizia il suo decadimento in seguito all’uscita di Moby Dick. Melville si trova in condizioni economiche disastrose. Lavora nelle dogane e, dopo la pubblicazione di qualche opera breve e comunque rimanendo anonimo, muore nel 1891.
Moby Dick viene pubblicato nel 1851. Racconta della caccia alla balena bianca, Moby Dick, da parte del capitano Achab che la insegue con il suo equipaggio sulla nave Pequod. Il finale è tragico. In questo romanzo, oltre a raccontare scenari esotici, Melville evidenzia il conflitto dell’uomo con il Male, la voglia dell’uomo di superare i limiti e la lotta impari tra l’uomo e la natura. Non solo: Melville vuole anche evidenziare la fede dell’uomo nei suoi mezzi affinché trionfi sul mistero e sull’incredibile. In questo romanzo convivono realismo e simbolismo. Realismo nell’accurata descrizione dei marinai, per esempio nelle loro attività giornaliere. Simbolismo nei presagi che insinuano il drammatico epilogo.
Letteratura francese: Madame Bovary di Gustave Flaubert
Gustave Flaubert nasce nel 1821 a Rouen. Si trasferisce in campagna per motivi di salute. Effettua dei viaggi a Parigi e all’estero, in Grecia, in Medio Oriente ed in Italia. Negli anni Sessanta viene influenzato dalla scuola poetica dei “parnassiani”, dai quali acquisisce l’attenta ed obiettiva descrizione della realtà e la ricerca dell’accuratezza stilistica. La sua vocazione rimane comunque prettamente romantica e si scontra con la realtà quando vive una crisi mentre studia giurisprudenza tra il 1942 ed il 1943, perde il padre e la sorella nel 1846 e quando la rivoluzione del ’48 fallisce. La sua nevrosi è dovuta al fallimento del romanticismo verso la realtà. Muore nel 1880.
Madame Bovary, uscito in volume nel 1857, racconta la storia di Emma che sposa Charles Bovary, un medico, pensando che il suo matrimonio sarà come quello dei romanzi. Invece, si rivela noioso e monotono, trova degli amanti ma, abbandonata da loro e dopo aver accumulato debiti, il romanzo finisce in tragedia. La particolarità e l’importanza di Madame Bovary lo vediamo quando il personaggio diventa una condizione esistenziale: il bovarismo. Diego Valeri, traduttore di Flaubert e saggista, lo definisce così: il bovarismo «è impotente anelito di spiriti mediocri verso l’alto, velleità inerte d’eroismo e di poesia, chiuso tumulto di desideri repressi, di ambizioni stroncate, di invidie ritorte su se stesse; fastidio del quotidiano, nostalgia dell’impossibile, gusto del disordine. Questo, ma anche disperato dolore del prigioniero che, in mezzo alla sua allucinazione di libertà, urta col capo contro il soffitto basso della cella; anche intermittente desolata coscienza di essere così, di non poter essere diversi da quel che si è».
Letteratura russa: Anna Karenina di Lev Tolstoj
Lev Tolstoj nasce nel 1828 da una famiglia appartenente ad un’antica nobiltà. La sua vita può considerarsi fortunata: compie studi regolari, ha un’intensa vita mondana, come ufficiale partecipa alla guerra russo-turca ed effettua molti viaggi in Francia, Germania e Svizzera. Sentimentalmente, sposa la donna che ama ed ha tredici figli. Come scrittore, ha un ottimo successo anche a livello europeo. Muore nel 1910. Nonostante tutto, vive in una dimensione esistenziale difficile, un’inquietudine che lo porta a ricercare certezze. Personaggi simili a lui, dei suoi romanzi, sono Pierre Bezuchov di Guerra e pace e Levin di Anna Karenina. Levin critica l’ipocrisia e la falsità della borghesia e dell’aristocrazia.
Anna Karenina, pubblicato dal 1873 al 1877, rappresenta la società contemporanea (mentre Guerra e pace rappresentava la società dei primi dell’Ottocento). Il romanzo non tratta solo la storia di Anna Karenina, del suo matrimonio senza amore con Karenin, della passione che nasce con Vronskij e della sua triste fine. Racconta anche l’amore sereno tra Kitty e Levin, nato dopo un primo rifiuto da parte di lei perché invaghita di Vronskij, e il matrimonio tra Stepan, fratello di Anna, e Dolly, moglie tradita. Anzi, la storia inizia proprio per questo motivo, con Anna in viaggio per intercedere verso Dolly affinché perdoni Stepan e sul treno incontra la madre di Vronskij. Molte letture possono essere effettuate in questo romanzo: una critica che l’autore effettua contro l’aristocrazia russa; i problemi che nascono dalla famiglia o dalla passione; lo sfruttamento dei contadini russi; la sofferenza umana e l’espiazione.
Appassionati di arte, teatro, cinema, architettura, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter e Google News

Classe 1984, romana, entusiasta lettrice fin dall’infanzia e divoratrice di romanzi gialli. Appassionata di cinema, guardo con lo stesso intenso piacere Metropolis, The Searchers, Chicago o Avengers: Endgame.