La poltrona di Proust di Alessandro Mendini – la recensione
Torna in libreria, pubblicato da nottetempo, il libro dell’architetto e designer Alessandro Mendini. Una raccolta di pensieri e aforismi su architettura, arredamento, arte, design, a partire da uno degli oggetti simbolo del postmodernismo italiano.

Alessandro Mendini (1931-2019) è stato une dei maggiori architetti e designer italiani del secondo Novecento. In questo libro, pubblicato per la prima volta nel 1991 e riproposto ora da nottetempo, Mendini ricostruisce il proprio percorso estetico ed artistico. Lo fa attraverso una serie di “telegrammi”, in un piccolo dizionario fatto di aforismi e ricordi; in esso convivono persone, oggetti e progetti. Il tutto ruota intorno alla poltrona che dà il totolo al libro.
La Poltrona di Proust fu realizzata per la prima volta nel 1978, ed è uno dei capolavori del postmodernismo italiano. In un certo senso è l’opera che meglio lo definisce. Lo fa per molti motivi: è un un ready-made ironico, che fonde la cultura alta con l’oggetto commerciale. E lo fa senza snobismi di sorta. Partendo dalle suggestioni letterarie della Recherche di Proust, Mendini costruisce una poltrona finto-antico decorata con una texture divisionista, che rimanda all’ambiente artistico descritto nel romanzo.
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Una poltrona per una casa-palcoscenico
Mendini parla di “pezzo di design ” ottenuto “partendo da un input improprio”. Il designer mette in piedi un vortice citazionista pluridisciplinare che si attorciglia su se stesso; un falso più vero del vero, al tempo stesso kitsch eppure altissimo nelle intenzioni estetiche. “Una cosa è vera se sembra finta ed è finta se sembra vera”, scrive Mendini in uno dei suoi aforismi nel libro. E così è la sua poltrona, che diventa l’oggetto ideale per quell’idea di casa-palcoscenico ricercata dall’architetto. Una casa che raccoglie gli stili e li rielabora, li rimescola con fantasia ed ironia. Insomma, in bilico costante tra realtà e finzione. “Che poi la vita sia vera e il teatro ne rappresenti la finzione” scrive Mendini, “sta a noi deciderlo, resta però il fatto che una casa concepita con questo progetto rende protagonisti i suoi abitanti”.
Mendini e il design poetico
Al di là della poltrona, nel libro c’è un’acuta riflessione sull’estetica dell’ultimo Novecento, tra arte, architettura, design e altre arti; compartimenti disciplinari che per Medndini non valgono; anzi, al contrario, cooperano e si intersecano costantemente. Basta scorrere le sue opere per averne un’idea. Gli oggetti, le “cose”, realizzae dal designer devono essere “immaginarie e mentali collocate su luoghi ideali, immerse in spazi-tempo che sprofondano nei cieli della metafisica”. È insomma in questa idea di vorticosa accumulazione che la poltrona e gli altri oggetti di Mendini trovano i loro spazi; in quell’idea di arredamento della casa “fatto di tante idee che la frantumino in molte parti […] fino al limite di fare ogni pezzo della casa in un suo vero e proprio stile”.
Il vero paesaggio artificiale
L’euforia del postmodernismo, insomma, trova il suo compimento in quello che Mendini chiama l’edificio automuseante. L’accumulazione e la commistione diventano tratti di stile primari. Non dimentichiamo che il postmodernismo nasce come fenomeno architettonico; è la risposta all’austerità degli edifici modernisti. Si pensi solo a Learning fron las Vegas di Robert Venturi, vero e proprio manifesto della nuova architettura. Nel libro di Mendini c’è un passo su Frank Gehry in cui questi concetti sono sintetizzati mirabilmente. Scrive Mendini: “Pezzo per pezzo egli smonta la metafisica astrattezza del Movimento Moderno, per ricomporre un tutto demistificato, immerso nella informe grande realtà del ‘vero’ paesaggio artificiale”. In questo libro, insomma, si respira tutta una temperie culturale; ritroviamo le origini di quel grande salto e passaggio estetico che caratterizza, in parte, l’epoca che ancora stiamo vivendo.
Scheda del libro
Titolo: La poltrona di Proust
Autore: Alessandro Mendini
Curatore: Marisa Galbiati
Editore: nottetempo
Anno: 2021
Pagine: 142
ISBN: 9788874529117
Prezzo: 14 euro.
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“Come saremmo colti se conoscessimo bene solo cinque o sei libri”, scriveva Flaubert.
Luca Verrelli cerca di essere un buon lettore.