Circo Massimo, il Ratto delle Sabine e i suoi due famosi obelischi
Il Circo Massimo era considerata l’arena più importante dell’antica Roma, un antico circo dedicato alle battaglie navali. Situato nella valle tra il Palatino e l’Aventino, è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città.

Il Circo Massimo era considerata l’arena più importante dell’antica Roma, un antico circo dedicato alle battaglie navali. Situato nella valle tra il Palatino e l’Aventino, è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città. All’interno venivano svolte le corse delle quadrighe, carri da corsa tirati da quattro cavalli, usati nella Roma Repubblicana anche per far sfilare i comandanti vittoriosi dalla Via Sacra al Campidoglio.
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Gli obelischi del Circo Massimo
Il Circo Massimo poteva ospitare fino a 300.000 spettatori, era una struttura molto più maestosa e grande del Colosseo. Anticamente, al centro del dell’arena vi era un enorme obelisco che oggi s’innalza di fronte alla Basilica di San Giovanni in Laterano. E’ considerato il più grande del mondo, pesa 385 tonnellate ed è alto 32,50 m. Al suo fianco si ergeva un altro obelisco che fu spostato e che oggi è possibile ammirare a Piazza del Popolo.
Il Ratto delle Sabine
L’arena è famosa anche per essere stata il luogo in cui avvenne il Ratto delle Sabine. Si narra che l’imperatore Romolo, dopo aver fondato Roma chiese alle popolazioni vicine di stringere delle alleanze e di avere delle donne con cui poter procreare e popolare la nuova città, e, al loro rifiuto, Romolo, organizzò una trappola per vendicarsi. Invitò tutti gli abitanti per dei festeggiamenti al Circo Massimo e, approfittò della situazione, per rapire le donne.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.