Da Enrico Brignano a Virginia Raffaele, gli spettacoli del Teatro Brancaccio della stagione 2021/2022
Il cartellone del Teatro Brancaccio partirà con Enrico Brignano e il suo “Un’ora sola vi vorrei”, sino al 24 ottobre, e terminerà con “Samusà” di e con Virginia Raffaele. Tra gli show più attesi anche “7 spose per 7 fratelli” e “La piccola bottega degli orrori”…

Il cartellone del Teatro Brancaccio, presentato ieri dal suo direttore artistico Alessandro Longobardi, partirà con Enrico Brignano e il suo “Un’ora sola vi vorrei”, dall’1 ottobre sino al 24. Sarà in scena con due recite, al pomeriggio e alla sera, per sei giorni alla settimana e per quasi l’intero mese di ottobre. Così da consentire l’accesso al pubblico che era già in possesso del biglietto per lo spettacolo ‘sold out’ poi cancellato causa Covid.
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“Che disastro Peter Pan” e “Aladin, il musical geniale”
Il cartellone prosegue a novembre con “Che disastro Peter Pan” con il cast di dieci attori che ha già riscosso successo con ‘Che disastro di commedia’. A dicembre e fino al 9 gennaio si potrà sognare con “Aladin, il musical geniale” – che sarà anche lo spettacolo di Natale e di Capodanno – in nuova versione “con nuovi effetti speciali tecnologici e riprendendo la storia dei due geni, quello della lampada e quello dell’anello.
Da “7 spose per 7 fratelli” a “La piccola bottega degli orrori”
La direzione musicale di Peppe Vessicchio accompagnerà i 24 interpreti fra attori, cantanti e ballerini di “7 spose per 7 fratelli”, con richiami alla Quentin Tarantino. A seguire “Alice in the Wonderland”, “Legally Blonde” e “La piccola bottega degli orrori”, con Giampiero Ingrassia e Fabio Canino per la regia di Piero Di Blasio.
Da “La Divina Commedia” a “Samusà” di e con Virginia Raffaele
A marzo tornerà invece l’opera-musical “La Divina Commedia” con le musiche del maestro Marco Frisina. E poi “Tutti parlano di Jamie” e la commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola” della ditta Garinei & Giovannini. Infine il gran finale con “Samusà” di e con Virginia Raffaele.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.