Intervista ad Akira Zakamoto: “La mia arte tra film e animali”
Prosegue presso l’Atelier Montez, a Pietralata, la mostra dei record “Be**pArt”, che espone anche le piccole opere dell’artista torinese Akira Zakamoto. Ispirato da tutto, dalle tele dei musei agli scarabocchi dei suoi figli, ma con una forte predilezione per il fantasy, l’artista nasconde nei suoi dipinti stimolanti e colorati messaggi di natura politica e sociale.

Prosegue presso l’Atelier Montez, a Pietralata, la mostra dei record “Be**pArt”, che espone anche le piccole opere dell’artista torinese Akira Zakamoto. Ispirato da tutto, dalle tele dei musei agli scarabocchi dei suoi figli, ma con una forte predilezione per il fantasy, nasconde nei suoi dipinti stimolanti e colorati messaggi di natura politica e sociale. Qui le sue opere in mostra per la collettiva.
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Akira Zakamoto tra pubblicità e regia, arte e cinema
L’artista, all’anagrafe Luca Motolese, nasce a Torino nel 1974 e lì frequenta l’IPS Albe Steiner, a seguire l’Université Stendhal di Grenoble e il Dams di nuovo a Torino. Per diversi anni lavora come art director e regista, prestando i suoi lavori alla pubblicità e al cinema. Nel 2007 fonda Bottega Indaco con Ciro Palumbo e Arte Indaco nel 2008. Oggi vive e lavora fra Torino e Milano ed ha esposto presso gallerie e musei nelle maggiori città.
L’intervista ad Akira Zakamoto: “I miei uomini animali e alienati e i miei lavori che si ispirano a “2001: Odissea nello spazio”
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.