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Il dipinto del 1912 – Nudo che scende le scale n. 2 di Marcel Duchamp

Nudo che scende le scale n. 2 (in francese: Nu descendant un escalier n°2) è un dipinto a olio su tela del 1912 di Marcel Duchamp. Fra le opere più note della sua epoca, è considerata da molti un capolavoro modernista, ma fu anche bersaglio di critiche e parodie

Nudo che scende le scale n. 2 (in francese: Nu descendant un escalier n°2) è un dipinto a olio su tela (147 cm×89,2 cm) datato 1912 di Marcel Duchamp. Oggi fa parte della collezione di Louise e Walter Arensberg del Philadelphia Museum of Art. Fra le opere più note della sua epoca, è considerata da molti un capolavoro modernista, ma fu anche bersaglio di critiche e parodie.

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Le critiche a Duchamp per il suo “Nudo”

Secondo Duchamp, cubisti come Albert Gleizes avevano scoperto che il suo nudo non era del tutto in linea con le loro teorie. Il comitato in carica gli avrebbe quindi impedito di esporre il suo nudo per il fatto che avesse un titolo “troppo letterario”, e per la sua scelta di dipingere un nudo che scende da una scala, una soluzione che è stata giudicata “ridicola” poiché “un nudo merita rispetto”. Altri ritennero che il nudo si avvicinasse troppo alle influenze del futurismo italiano. Ma nel 1912, l’artista negò tale teoria, sostenendo che vi fosse troppa distanza tra Parigi e l’Italia da rendere possibili delle contaminazioni artistiche fra le due correnti.

In seguito, Duchamp descrisse ciò che correlava il concetto di movimento e il suo nudo:

“Il mio scopo era raffigurare una rappresentazione statica del movimento, una composizione statica di indicazioni di varie posizioni prese da una forma in movimento, senza alcun tentativo di creare effetti cinematografici attraverso la pittura. La riduzione di una testa in movimento a una linea essenziale mi sembrava difendibile.”

La descrizione dell’opera

Nudo che scende le scale n. 2 raffigura una figura ocra e marrone ripresa nell’atto di compiere un movimento astratto. Le “parti del corpo” discernibili della figura sono composte da elementi astratti e assemblati insieme in modo da suggerire un senso di ritmo e di movimento. I contorni scuri limitano i contorni del corpo e fungono da linee di movimento che enfatizzano la dinamica della figura colta nell’atto di muoversi in avanti. Gli archi accentati delle linee tratteggiate sembrano invece suggerire una spinta pelvica. Il movimento della figura sembra ruotare in senso antiorario dall’angolo in alto a sinistra verso l’angolo in basso a destra, dove il gradiente della sequenza appare congelato.

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