Premio Strega 2022, i 12 libri candidati e la cinquina del Premio Strega Europeo 2022
Annunciati i 12 libri candidati al Premio Strega 2022 (e la cinquina del Premio Strega Europeo 2022): nel 2021 a vincere il principale premio letterario italiano fu Emanuele Trevi con “Due vite” pubblicato da Neri Pozza

Annunciati i 12 libri candidati al Premio Strega 2022 (LXXVI edizione) e la cinquina del Premio Strega Europeo 2022. Il Premio Strega è il principale premio letterario italiano, promosso da Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Liquore Strega che lo scorso anno ha visto vincere Emanuele Trevi con il libro “Due vite” pubblicato da Neri Pozza.
I dodici libri candidati al Premio
Alessandra Carati, E poi saremo salvi (Mondadori)
Alessandro Bertrante, Mordi e fuggi (Baldini+Castoldi)
Claudio Piersanti, Quel maledetto Vronskj (Rizzoli)
Daniela Ranieri, Stradario aggiornato di tutti i miei baci (Ponte alle grazie)
Davide Orecchio, Storia Aperta (Bompiani)
Fabio Bacà, Nova (Adelphi)
Jana Karšaiová, Divorzio di velluto (Feltrinelli)
Marco Amerighi, Randagi (Bollati Boringhieri)
Marino Magliani, Il cannocchiale del tenente Dumont (L’Orma)
Mario Desiati, Spatriati (Einaudi)
Veronica Galletta, Nina sull’argine (minimumfax)
Veronica Raimo, Niente di vero (Einaudi)
I cinque finalisti del Premio Strega Europeo
In occasione dell’annuncio della dozzina – che diventerà cinquina – del Premio Strega sono stati annunciati anche i cinque finalisti del Premio Strega Europeo:
Elin Cullhed, “Euforia. Un romanzo su Sylvia Plath”, Mondadori (trad Monica Corbetta)
Sara Mesa, “Un amore”, Nuova frontiera (Elisa Tramontin)
Megan Nolan, “Atti di sottomissione”, NN Edizione (Tiziano Lo Porto)
Amelie Nothomb, “Primo Sangue”, Voland (Federica Di Lella)
Mikhail Shishkin, Punto di Fuga, 21lettere, (Emanuela Buonaccorsi)
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.