Il dipinto del 1904 – Lusso, calma e voluttà, il capolavoro puntinista di Henri Matisse
Lusso, calma e voluttà è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1904 da Henri Matisse. Il soggetto della composizione associa il tema delle “bagnanti” a quello della “colazione sull’erba”, ispirandosi al quadro di Manet e alle Bagnanti di Paul Cézanne

Lusso, calma e voluttà (Luxe, calme et volupté) è un dipinto a olio su tela (98 x 118 cm) realizzato nel 1904 da Henri Matisse. L’opera, il cui titolo deriva da un verso della poesia Invito al viaggio di Charles Baudelaire, è oggi conservata al Musée d’Orsay di Parigi.
Leggi gli altri articoli della rubrica “Il dipinto dell’anno” su Uozzart.com
Analisi dell’opera
Il soggetto della composizione associa il tema delle “bagnanti” a quello della “colazione sull’erba”, ispirandosi al quadro di Manet e alle Bagnanti di Paul Cézanne. Circa la sua ambientazione, si tratta probabilmente della baia di Saint-Tropez, nella Francia del sud. I colori tiepidi e l’atmosfera lieve evocano pienamente il senso di edonistica tranquillità suggerito dall’artista. I contorni e le forme si dissolvono, con cromie accennate che concorrono alla creazione delle figure.
Storia del quadro
Esposto per la prima volta a Parigi al Salon de la Société des artistes indépendants nel 1905, il dipinto fu acquistato da Paul Signac, amico di Matisse e in parte responsabile del suo avvicinamento alla tecnica divisionista attraverso lo scritto D’Eugène Delacroix au néo-impressionnisme pubblicato nel 1899. Il pittore dipinse due versioni di questo quadro: la seconda è del 1907.
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.