Torre del Quadraro, storia e curiosità sulla costruzione risalente al Trecento
La Torre del Quadraro, situata in piazza dei Consoli a Roma, era anticamente usata per controllare il primo tratto della via Tuscolana e doveva essere verosimilmente in contatto visivo con la Torre di Centocelle…

La Torre del Quadraro, situata in piazza dei Consoli, nel quartiere Don Bosco a Roma, era anticamente usata per controllare il primo tratto della via Tuscolana e doveva essere verosimilmente in contatto visivo con la Torre di Centocelle.
L’antico complesso architettonico del Quadraro è costituito da una massiccia torretta quadrangolare a merlatura ghibellina inglobata nei fabbricati di un casale storico, databile tra il XVII e il XIX secolo. Il suo nome ha origine da G. G. Guadralis, enfiteuta, alla metà del XII secolo, dei terreni su cui successivamente il casale si impiantò.
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La torre, a blocchetti di tufo, frammenti di marmo e parti in laterizio, fu eretta nel Trecento, probabilmente in sostituzione di una struttura precedente
La torre, a blocchetti di tufo, frammenti di marmo e parti in laterizio, fu eretta nel Trecento, probabilmente in sostituzione di una struttura precedente e in ogni modo al di sopra di un edificio più antico, attestato dalla presenza di murature in “opera incerta”, riferibili all’età repubblicana romana. L’antichità del sito è testimoniata anche da diversi e importanti ritrovamenti effettuati a partire dal 1776, di iscrizioni funerarie e materiale scultoreo.
Il Casale Quatralis nel XII e XIII secolo fu di pertinenza del Monastero di S. Alessio; nei secoli XIII e XIV passò nelle mani degli Arcioni e degli Astalli. Poi, nel secolo successivo, alla potente famiglia dei Colonna. In età più recente il complesso del Quadraro fu inserito nel latifondo di Roma Vecchia, di proprietà Torlonia.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.