I luoghi di Roma – Il bellissimo Giardino degli Aranci e il celebre buco della serratura
Il Giardino degli Aranci sorge sul colle Aventino, nell’area dell’antica fortezza costruita dai Savelli nel XIII secolo presso la chiesa di Santa Sabina. Da qui si può godere di uno dei panorami romani più belli…

Il Giardino degli Aranci, o Parco Savello, sorge sul colle Aventino, nell’area dell’antica fortezza costruita dalla famiglia dei Savelli verso la fine del XIII secolo presso la chiesa di Santa Sabina, a sua volta eretta su un preesistente castello del X secolo appartenente ai Crescenzi. Le grosse mura medievali cingono ora il piccolo giardino rettangolare, che propone uno dei più bei panorami romani, che va dall’ansa del Tevere alla Basilica di San Pietro.
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Gli alberi a ricordo di San Domenico e il “suo” arancio
Gli alberi che gli danno il nome intendono ricordare San Domenico, che fondò proprio qui il convento nel XIII secolo: l’arancio presso cui predicava il santo è conservato nel vicino chiostro di Santa Sabina. Ed è tutt’ora visibile tramite un foro nel muro del portico della chiesa. Il parco fu realizzato nel 1932 su progetto dell’architetto Raffaele De Vico, che ha valorizzato lo spazio racchiuso tra le antiche mura. Nel muro di recinzione, sono riconoscibili le tracce delle torri e del ponte levatoio del castello.
Ciò che rimane dell’antico fortilizio
Le mura recano i segni di un intervento di sistemazione della zona realizzato alla fine del Cinquecento dall’architetto Domenico Fontana su incarico di Sisto V. Oltre alla cinta muraria, del castello duecentesco e dei suoi successivi ampliamenti sono rimasti soltanto alcuni granai e magazzini sotterranei, mentre l’edificio venne quasi integralmente demolito nel 1613.
Il celebre buco della serratura
A pochi passi da qui, c’è anche la Piazza dei Cavalieri di Malta, progettata dal celebre incisore Giovan Battista Piranesi nel 1765. Dalla serratura del portone che introduce alla Villa dei Cavalieri si può vedere la cupola di San Pietro incorniciata dalle siepi dei giardini.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.