“I nostri antenati” di Italo Calvino: trama e significato del capolavoro dello scrittore
I nostri antenati (1952/1959) è il capolavoro assoluto di Italo Calvino, trilogia fantastica ed allegorica sull’uomo contemporaneo. E’ costituita dai romanzi Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959)

I nostri antenati (1952/1959) è il capolavoro assoluto di Italo Calvino, trilogia fantastica ed allegorica sull’uomo contemporaneo, costituita dai romanzi Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959). Lo scrittore, che prese a modello l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, suggerì quindi di considerare collegati i tre romanzi.
Italo Calvino spiega il significato dei tre romanzi
In occasione della traduzione inglese di Archibald Colquhoun (1980), Calvino ne scrisse una premessa:
“Il racconto nasce dall’immagine, non da una tesi che io voglia dimostrare; l’immagine si sviluppa in una storia secondo una sua logica interna; la storia prende dei significati, o meglio: intorno all’immagine s’estende una serie di significati che restano sempre un po’ fluttuanti, senza imporsi in un’interpretazione unica e obbligatoria. Si tratta più che altro di temi morali che l’immagine centrale suggerisce e che trovano un’esemplificazione anche nelle storie secondarie: nel Visconte storie d’incompletezza, di parzialità, di mancata realizzazione d’una pienezza umana; nel Barone storie d’isolamento, di distanza, di difficoltà di rapporto col prossimo; nel Cavaliere storie di formalismi vuoti e di concretezza del vivere, di presa di coscienza d’essere al mondo e autocostruzione d’un destino, oppure d’indifferenziazione dal tutto”.
Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959)
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.