Il visconte dimezzato di Italo Calvino: trama e significato del romanzo
Last Updated on 16/10/2023
Il visconte dimezzato è un romanzo di Italo Calvino rilasciato nel 1951. È la prima parte della trilogia I nostri antenati, il quale include anche i romanzi brevi Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959)

Il visconte dimezzato è un romanzo di Italo Calvino rilasciato nel 1951. È la prima parte della trilogia I nostri antenati, il quale include anche i romanzi brevi Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959).
La trama de Il visconte dimezzato
Ambientato in Boemia e in Liguria intorno agli anni 1788-1791 del conflitto austro-turco, il visconte Medardo di Terralba viene tagliato a metà da una cannonata. Si divide così in due personaggi, il Gramo e il Buono.
Il Gramo è la parte cattiva come imparano a loro spese gli abitanti di Terralba sua patria dove egli ritorna. Tra le sue azioni, ricordiamo: offrire funghi avvelenati al nipotino, impiccare su un patibolo speciale bracconieri e gatti, dimezzare anche piante e animali, appiccare il fuoco a fienili e abitazioni. Quando la metà buona raggiunge Terralba, la troppa bontà non tarda a rivelarsi fastidiosa, bigotta e opprimente come l’eccessiva cattiveria.
Le due metà si scontrano in un duello per conquistare l’amore di Pamela. Dopo il duello, vengono ricomposte da un dottore, e il visconte ritorna ad essere un essere umano completo, nel quale non predominano né la cattiveria né la bontà eccessive.
Il significato del romanzo
Il romanzo presenta come tema centrale il problema dell’uomo contemporaneo, e in particolare dell’intellettuale, dimezzato, cioè diviso a metà, in due parti. Proprio a tal fine il protagonista è stato dimezzato secondo la linea di frattura tra bene e male, costruendo una specie di metafora su tutta la storia, che sta a simboleggiare il bene e il male, l’incompletezza dell’uomo e i possibili stati d’animo dell’uomo.
Le dichiarazioni dell’autore
In un’intervista dell’11 maggio 1983, Calvino dichiarò:
«Quando ho cominciato a scrivere “Il visconte dimezzato”, volevo soprattutto scrivere una storia divertente per divertire me stesso e possibilmente per divertire gli altri; avevo questa immagine di un uomo tagliato in due ed ho pensato che questo tema dell’uomo tagliato in due, dell’uomo dimezzato, fosse un tema significativo, avesse un significato contemporaneo: tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l’altra.»
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.