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Il 1° novembre 1962 arriva Diabolik: ecco come nasce il personaggio

Era il 1° novembre 1962 quando nelle edicole italiane comparve un fumetto destinato ad entrare nella storia: parliamo di Diabolik, protagonista dell’albo a fumetti Il re del terrore, pubblicato dall’Astorina al prezzo di 150 lire

Era il 1° novembre 1962 quando nelle edicole italiane comparve un fumetto destinato ad entrare nella storia: parliamo di Diabolik, protagonista dell’albo a fumetti Il re del terrore, pubblicato dall’Astorina al prezzo di 150 lire. Nelle edizioni successive apparirà anche Eva Kant, con cui il furfante in calzamaglia nera farà coppia fissa in tutte le sue avventure.

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Come nasce Diabolik

Angela Giussani, moglie dell’editore Gino Sansoni, all’interno della casa editrice del marito, l’Astoria, aveva creato una propria casa editrice che aveva battezzato Astorina. Ricercando una idea che potesse risultare vincente ebbe l’intuizione di realizzare un fumetto con un formato tascabile, che fosse di facile lettura per i pendolari e che fosse poi possibile riporre in tasca.

Per capire poi i gusti dei potenziali lettori, Angela condusse un’indagine di mercato da cui scaturì che molti in viaggio leggevano romanzi gialli. Decise quindi di creare un personaggio, come Fantômas, Arsène Lupin e Rocambole, che intimorisse il lettore suscitando però anche ammirazione per la genialità e la temerarietà.

Un personaggio ispirato a Fantômas e a Fantax

Nel novembre 1962, ispirato a Fantômas e a Fantax, un altro personaggio dei fumetti creato in Francia nel 1946, venne creato Diabolik, un personaggio che avrebbe rilanciato con successo il fumetto nero in Italia. La copertina del primo numero della serie rappresentava una donna in primo piano che urlava di terrore e riportava termini come “brivido”, “diabolico” e “terrore”, oltre alla dicitura «per adulti».

Si decise inoltre di non contestualizzare in maniera precisa e riconoscibile le storie, ma ambientarle in un mondo immaginario con scenari indefinibili, e perciò molto è lasciato nell’indeterminatezza e molte domande sono lasciate senza risposta, come le origini stesse del personaggio, raccontate solo nel 1968 dopo ben 107 numeri nell’albo Diabolik chi sei?.

La genesi del nome

Relativamente alla scelta del nome, nel febbraio 1962 uscì il film Totò diabolicus diretto da Steno; probabilmente si ispirava a un vero fatto di cronaca avvenuto a Torino nel 1958 e nel quale un misterioso assassino lasciò sul luogo del delitto una lettera nella quale si firmava Diabolich. Probabilmente l’assassino si era ispirato a sua volta al romanzo del giallista Bill Skyline (al secolo Italo Fasan) dal titolo Uccidevano di notte e il cui protagonista si faceva chiamare Diabolic.

Inizialmente il personaggio avrebbe dovuto chiamarsi Diabolicus, che ricordava Nostradamus, poi però si preferì scriverlo con la lettera «K», perché Angela la riteneva più adatta a un personaggio come quello che aveva in mente; il nome di Eva Kant venne scelto sempre da Angela la quale aveva presentato una tesina sul filosofo Immanuel Kant, del quale amava il pensiero filosofico; il personaggio di Ginko deve il suo nome a quello del marito di Angela, Gino Sansoni, alla quale venne aggiunta una «K» in mezzo.

La Giussani riprende i tratti dell’attore Robert Taylor e della principessa di Monaco Grace Kelly

Per i tratti di Diabolik la Giussani prese spunto dall’attore Robert Taylor, mentre per quelli di Eva Kant dalla principessa di Monaco Grace Kelly.

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