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“Un elefante che vola”: il murales di Mauro Sgarbi ad Albano Laziale

Last Updated on 16/09/2016

Due muri di cemento, un’unica opera d’arte. Su un lato un elefante che fluttua tra le nuvole, cercando di arrivare ad una bambina che lo aspetta tendendogli la mano. Sull’altro il tema prosegue nella figura di due ragazze che guardano il cielo, indicando lo stesso elefante che vola. È il tema dell’Arte quello che lo street artist surrealista Mauro Sgarbi ha rappresentato su due enormi muri di cemento sotto il cavalcavia della stazione ferroviaria di Albano Laziale.

Le due opere surreali che strizzano l’occhio ad una realtà dove l’arte cerca il contatto con le persone, sono state inaugurate in occasione dell’inaugurazione della sesta edizione  ‘Bajocco Festival 2016’ Artisti di strada e Arti Performative, evento pensato e realizzato dall’Associazione Culturale XV Miglio, in collaborazione con gli imprenditori del territorio e con il patrocinio dal Comune di Albano Laziale.

Ospite d’eccezione di una manifestazione nata per avvicinare in modo diretto il pubblico all’arte di strada in ogni sua forma, Mauro Sgarbi ha spiegato come si sia sentito da subito coinvolto nel progetto: “La cosa che mi ha molto meravigliato è stato l’avermi dato carta bianca sulla realizzazione dei murales, e non capita spesso. L’arte in qualunque sua declinazione non deve essere imbrigliata. L’approccio di libertà assoluta da parte degli organizzatori mi ha permesso di esprimermi al meglio e per questo li ringrazio di cuore”.

Parole cui fanno eco quelle del Presidente dell’Associazione XV Miglio, Gianluca Pelle: “All’entrata della città di Albano Laziale c’è un cartello con su scritto ‘Albano è il paese dove si può effettuare la libera arte di strada’. Non avrebbe avuto senso dire a Mauro cosa realizzare. La sua opera resterà qui, nel tempo, condivisa da tutti a sigillo e garanzia che Albano Laziale accoglie e valorizza questa espressione artistica”.

Quanto alle due opere murales Sgarbi ha sottolineato: “Ho voluto rappresentare all’artein modo onirico. Nel sogno di una bambina l’arte prende vita in un elefante che vola tra le nuvole, cercando un contatto con lei”. “L’elefante è un animale in via di estinzione, da proteggere. Per la sua mole lo associamo comunemente al contatto con la terra; io invece l’ho elevato tra le nuvole donandogli leggerezza. Proprio come l’arte,solido patrimonio culturale dell’Italia, che va salvaguardata e che cerca un contatto con le persone, donando anche leggerezza allo sguardo di chi la osserva”. “E sul muro fronte ho voluto proseguire questo tema: l’arte non è più solo nei sogni di una bimba ma prosegue in due ragazze che continuano a vedere l’elefante che vola, cercando sempre il contatto. Come l’arte, che può accompagnare ed arricchire la vita delle persone”.

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