L'”Amleto” di Pecci al Quirino: la recensione
Last Updated on 10/04/2019
Che destino infame, essere venuti al mondo solo per rimetterlo apposto. Questa una delle frasi citate nell’ Amleto versione diretta e interpretata da Daniele Pecci. Questo testo di William Shakespeare viene spogliato dalla messa in scena classica e rivestito di un tessuto molto più vicino allo spettatore. Niente orpelli, solo l’essenziale per una messa in scena funzionale alla drammaturgia.
LA RECENSIONE – La vita del giovane Amleto futuro sovrano di Danimarca, viene presentata attraverso delle interpretazioni organiche e prive di virtuosismi. Pecci si mette al servizio del testo e ne esalta le chiavi drammatiche, come quelle ciniche e comiche. Ne esce fuori un quadro definito, che permette al pubblico di seguire con precisione il dramma delle ingiustizie, dell’amore, del come agire e stare al mondo. La recitazione è chiara e precisa nessun segreto dietro la parola, semplicemente ciò che il testo dice. Il valore dell’uomo che vuole farsi giustizia resta il perno centrale, e supera persone e sentimenti contaminati strada facendo dall’unica soluzione possibile; la vendetta. I rapporti tra i personaggi ci appaiono chiari sin dalle prime battute.
I PERSONAGGI – Una leggera e sofisticata Mariachiara Di Mitri ci offre un’interpretazione di Ofelia delicata e malinconica, austera è algida nel ruolo di Gertrude, Maddalena Crippa che dona al suo personaggio un’austerità degna di una regina. Il personaggio di Amleto si evolve in modo fluido nel corso della pièce : malinconico e intellettuale all’inizio, furioso, astuto e deciso alla fine. E mentre il dramma volge al termine, come è normale chi vive poi muore, e Amleto vive fino alla fine della sua patita storia dove dopo , finalmente, tutto il resto è silenzio.
INFO- Compagnia Molière. Daniele Pecci e Maddalena Crippa in Amleto di William Shakespeare. Adattamento e regia di Daniele Pecci. Con Rosario Coppolino, Giuseppe Antignati, Sergio Basile e con Mario Pietramala, Mauro Racanati, Marco Imparato, Mariachiara Di Mitri, Maurizio Di Carmine, Vito Favata, Pierpaolo de Mejo, Domenico Macrì, Andrea Avanzi. Costumi Maurizio Millenotti Elena Del Guerra. Aiuto regia Raffaele Latagliata. Disegno luci Mirko Oteri
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Siciliana, anno 1984 . Ho sempre fatto qualcosa inerente l’arte. Danza fino a 20 anni per poi innamorarmi del canto e della recitazione. Ho frequentato l’istituto d’arte della mia città, diventando decoratrice pittorica. Mi specializzo nelle arti performative frequentando una scuola di musical, un’accademia di recitazione. Infine conseguo la laurea alla Sapienza, sempre in teatro. Attualmente sono un’attrice, cantante e regista teatrale; ma non si sa mai! Non si smette mai di imparare, mai.
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