Ugo Pari 30: Torvaianica omaggia Ugo Tognazzi a 30 anni dalla sua morte
L’appuntamento, che si terrà dal 21 al 23 agosto 2020, presso piazza Ungheria, con il contributo di Comune di Pomezia, avrà la direzione artistica a cura dei quattro figli di Ugo Tognazzi: Gianmarco, Ricky, Maria Sole e Thomas Robsahm. Tra gli ospiti, anche tanti attori e artisti che hanno lavorato con lui.

Una festa per uno dei “mattatori” della commedia all’italiana, a distanza di trent’anni dalla sua morte: era il 27 ottobre 1990 quando l’attore, regista, comico e sceneggiatore Ugo Tognazzi ci lasciò nel sonno. Di lui non rimane solo un fervido ricordo, ma anche una eredità cinematografica che conta 153 film da attore e 6 da regista. Il territorio di Torvaianica – Comune di Pomezia, a cui Ugo era tanto legato, lo omaggia con un evento speciale, intitolato “Ugo Pari 30”. L’appuntamento, che si terrà dal 21 al 23 agosto 2020, presso piazza Ungheria, con il contributo di Comune di Pomezia, avrà la direzione artistica a cura dei quattro figli di Ugo: Gianmarco, Ricky, Maria Sole e Thomas Robsahm. Tra gli ospiti, anche tanti attori e artisti che hanno lavorato con lui.
Una mini rassegna cinematografica, una mostra fotografica “diffusa”, i piatti di Tognazzi
In programma una mini rassegna cinematografica, con alcuni film che esaltano i suoi due grandi interessi: il cinema e il cibo. Ad aprire la rassegna il documentario “Ritratto di mio padre” di Maria Sole Tognazzi; durante le serate saranno proiettati i film “Amici miei”, “Anatra all’arancia” e “La grande abbuffata”. Focus anche sull’arte, con la mostra fotografica “diffusa”, con totem sparsi per le vie della città, da sabato 1 a domenica 23 agosto: l’esposizione documenta la sua attività sui set, con gli scatti di alcuni grandi fotografi di scena. Nel cartellone anche una interessante proposta culinaria che, da sabato 1 a domenica 23 agosto, coinvolgerà alcuni ristoranti del territorio: questi riproporranno le ricette ideate da Ugo, dal risotto al melone allo stinco di santo, tratte dai volumi “La mia cucina” e “L’abbuffone”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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