Notti invisibili, giorni sconosciuti, la recensione del libro di Bae Suah
Pubblicato da Add, “Notti invisibili, giorni sconosciuti” è il primo romanzo pubblicato in Italia della scrittrice e traduttrice coreana Bae Suah, un viaggio notturno in una Seoul dalle tinte oniriche e dalle atmosfere surrealiste.

Bae Suah è nata a Seoul nel 1965; è tra le scrittrici più sperimentali della scena letteraria coreana contemporanea. Molto prolifica, ha all’attivo più di una dozzina di romanzi, e ha vinto premi e riconoscimenti sia in patria che all’estero. L’editore Add pubblica ora in Italia, per la prima volta, un libro della scrittrice. Si tratta del suo quarto romanzo, del 2013, Notti invisibili, giorni sconosciuti. Bae Suah, oltre ad essere una romanziera molto apprezzata, è anche una traduttrice; sue le traduzioni in coreano di opere di scrittori come Franz Kafka, Fernando Pessoa o WG Sebald.
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La trama
Notti invisibili, giorni sconosciuti è la storia di Ayami, attrice ventinovenne, impiegata in un “teatro sonoro” per non vedenti a Seoul. È il suo ultimo giorno di lavoro, il teatro chiude i battenti; ma lei ha già un altro lavoro: fare da guida ad un poeta straniero in visita a Seoul. In quell’ultima notte a teatro c’è una strana atmosfera: strane interferenze fanno accendere e spegnere una radio e le luci, un uomo si dibatte contro la porta chiusa del teatro, e sembra proferire inquietanti minacce. Le cose, insomma, iniziano a perdere definizione, come a sciogliersi nel caldo afoso della città. E in questa realtà sempre più allucinata Ayami vaga per le strade della metropoli, prima insieme al suo ex capo, poi con il poeta straniero. Tra le altre cose cercano un’amica scomparsa, mentre la realtà intorno a loro continua a sfaldarsi in un groviglio torrido e delirante.
Un’avventura surrealista
È difficile sintetizzare la trama del romanzo, perché descrive una realtà che sembra aver perso i propri margini, il contorno preciso delle cose, in un costante effetto di fata morgana. Le percezioni dei protagonisti, in una Seoul torrida e quasi post apocalittica, si reggono su un sottilissimo filo, quello che separa la realtà dal sogno. Come nella migliore tradizione surrealista (i debiti sono evidenti) è la normalità stessa a nascondere l’inconsueto e lo spaventoso. Quello che sembra normale non lo è: niente è come appare eppure tutto appare come sempre. La prosa stordisce, eppure non respinge il lettore: una volta entrati nel sogno siamo pronti ad accettarne tutte le traiettorie labirintiche.
La Seoul kafkiana di Bae Suah
È la città stessa ad essere avvolta in questo mistero allucinatorio, tra Kafka e certi film di Buñuel. I protagonisti vagano in questo labirinto, e di tanto in tanto incrociano le loro strade; ma non sempre queste strade appartengono allo stesso livello di reale. Sembrano provenire da universi paralleli, o da uno spazio-tempo costantemente fuori sincrono. Una città in cui più che trovarsi, ci si perde costantemente: e la prima cosa a vacillare è l’identità; “Il vero nome di questa città è ‘segreto’. In questa città le persone, senza nemmeno accorgersene, si perdono l’un l’altra”. Quella che si aggira per Seoul è un’umanità persa in una strana oscurità, che sembra vivere perennemente in un sogno.
Corea da scoprire
Ed è proprio il meccanismo onirico che mette di discussione i meccanismi di linearità del romanzo; la narrazione segue una strada propria, che è quella del labirinto. E così il lettore non è mai certo di trovarsi di fronte alla descrizione di eventi, di percezioni, di sogni o di allucinazioni. In questa frammentazione dei desideri inconsci si disintegra anche la detective-story, la ricerca dell’amica scomparsa. Scomparire in un mondo che sembra un eterno loop, in cui le persone sembrano più che altro maschere, e gli oggetti si ripetono come se fossero stati clonati, è forse la più grande delle illusioni. O è la più facile delle cose.
In un’epoca in cui la cultura coreana acquista una visibilità sempre maggiore (si pensi al successo di un film come Parasite o alle scorribande mediatiche del fenomeno K-pop), questo allucinante viaggio al termine della notte aggiunge un tassello alla conoscenza di una storia (e di una cultura) sempre più affascinante e complessa.
Scheda del libro
Titolo: Notti invisibili, giorni sconosciuti
Autore: Bae Suah
Editore: Add
Anno: 2020
Pagine: 162
ISBN: 9788867832873
Prezzo: 18 euro.
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“Come saremmo colti se conoscessimo bene solo cinque o sei libri”, scriveva Flaubert.
Luca Verrelli cerca di essere un buon lettore.