Il capolavoro letterario del 1974: La Storia di Elsa Morante
Last Updated on 30/11/2020
Il capolavoro di Elsa Morante fu pubblicato da Einaudi nel 1974. La tragica esistenza di Ida Ramundo e dei suoi due figli Nino e Useppe nell’Italia degli anni a cavallo della Seconda guerra mondiale.

Il romanzo degli anni Settanta
Gli anni Settanta sono stati un decennio fondamentale per il romanzo italiano; sono gli anni in cui escono Todo Modo di Sciascia, Corporale di Paolo Volponi; gli anni in cui Pasolini sta scrivendo quello strano oggetto narrativo che sarà Petrolio. È l’epoca del Calvino maturo, dei Sillabari di Parise e di Centuria di Manganelli. Un titolo su tutti spicca però nel panorama del romanzo italiano in uno dei decenni più complicati della nostra storia, almeno nel secondo dopoguerra: La Storia, di Elsa Morante.
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La “storia” e la “Storia”
La vicenda di Ida Ramundo, meastra di origine ebraica e dei suoi due figli, Nino e il piccolo Useppe è paradigmatica. Il romanzo è un’amara riflessione su quello “scandalo che dura da 10.000 anni”, come recita il sottotitolo; è una parabola sulle sofferenze degli ultimi e sulla fine delle delle speranze rivoluzionarie. È un libro che fa il pari, forse, solo con Il Gattopardo, mutatis mutandis, nel mettere in scena il costume italiano di “addomesticae” le “rivoluzioni”. Ma è anche un romanzo anarchico, anti-intellettualistico, una dura riflessione sul potere e le sue aberrazioni.
Potremmo definirlo il romanzo-summa di una intera stagione letteraria, dal neorealismo al Pasolini “romano”, fino al Moravia “ciociaro” e oltre. La polemica che scatenò l’uscita del romanzo, ricostruita di recente nel bel libro L’anno della Storia di Angela Borghesi, edito da Quodlibet, fu molto di più di una semplice controversia letteraria. Il dibattito toccò picchi altissimi ma, forse, decretò anche la fine di un certo tipo di critica militante in questo paese.
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“Come saremmo colti se conoscessimo bene solo cinque o sei libri”, scriveva Flaubert.
Luca Verrelli cerca di essere un buon lettore.
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