La grande letteratura in pillole – Il Mastino dei Baskerville di Arthur Conan Doyle
Last Updated on 14/01/2021
Arthur Conan Doyle, nonostante volesse scrivere romanzi storici, e lo farà ma senza troppo successo, entrò nella storia per essere il padre di uno dei detective più conosciuti, Sherlock Holmes. E il suo Il Mastino dei Baskerville, pubblicato nel 1902, è davvero un piccolo capolavoro…

Il romanzo poliziesco nasce intorno al secondo Ottocento. In quel periodo, si sviluppa la certezza che la scienza offra la comprensione della realtà, che occorra sempre ricorrere ad un’accurata analisi della realtà e che grazie allo sviluppo scientifico gli uomini scopriranno prospettive impreviste. Uno degli autori in questo campo è Arthur Conan Doyle. Nasce nel 1859 ad Edimburgo e muore nel 1930. Si iscrive alla facoltà di medicina e lavora come medico in una baleniera nell’Antartide e in Africa, poi diventa medico militare nella Guerra anglo-boera. La sua testimonianza La grande guerra boema del 1900 gli conferisce il titolo di baronetto. Durante la Prima Guerra Mondiale si trova sul fronte italiano e francese per testimoniare per conto del Foreign Office.
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Arthur Conan Doyle è il padre di uno dei detective più conosciuti al mondo, Sherlock Holmes
Nonostante volesse scrivere romanzi storici, e lo farà ma senza troppo successo, sarà il creatore di uno dei detective più conosciuti: Sherlock Holmes. Nella serie di romanzi e racconti, dal primo romanzo del 1887 (Uno studio in rosso) fino all’ultimo racconto del 1927, Holmes trova la soluzione del mistero attraverso l’analisi scientifica, esaminando tutti gli indizi come farebbe uno scienziato nel suo laboratorio. Prendendo spunto da Edgar Allan Poe (e dal suo investigatore Dupin), Doyle crea un nuovo tipo di detective, freddo nelle sue analisi e talvolta anche con gli esseri umani, soprattutto con il suo fidato socio: il Dott. John H. Watson. Lo stile è di far narrare i casi a Watson, che scrive le loro avventure e le fa stampare.
Il Mastino dei Baskerville, pubblicato nel 1902
Il Mastino dei Baskerville, pubblicato nel 1902, prosegue il filone delle avventure di Sherlock Holmes. Nonostante Doyle avesse ucciso il suo personaggio nel racconto Il problema finale del 1893, continua a ricevere richieste di farlo tornare in vita. Alla fine accetta e nasce Il Mastino dei Baskerville. Ma in questo romanzo, uno dei più conosciuti, non lo riporta in vita, anzi è come se raccontasse degli avvenimenti accaduti prima de Il problema finale. Nel 1903 accontenta finalmente i suoi lettori, scrivendo il racconto L’avventura della casa vuota, nel quale spiega al fedele Watson cosa gli è capitato in quel tempo lontano da casa. Tornando al Mastino, in questo romanzo troviamo un’atmosfera gotica e stregata, vista l’ambientazione nella brughiera del Devonshire. Il cane demoniaco che si aggira nella brughiera ed è sospettato di alcuni delitti è il protagonista dell’avventura.
La curiosità
Una curiosità: la famosissima frase «Elementare, mio caro Watson!» non esiste nei testi di Arthur Conan Doyle. Venne creata dal commediografo William Gillette in una sua versione teatrale su Sherlock Holmes.
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Classe 1984, romana, entusiasta lettrice fin dall’infanzia e divoratrice di romanzi gialli. Appassionata di cinema, guardo con lo stesso intenso piacere Metropolis, The Searchers, Chicago o Avengers: Endgame.