Il dipinto del 1730 – “Il Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione” di Canaletto
Il Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione è un dipinto a olio su tela databile al 1730 circa, oggi si trova nella Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli a Torino...

Il Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione è un dipinto di Canaletto a olio su tela delle dimensioni (120×157 cm). Databile al 1730 circa, oggi si trova nella Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli a Torino.
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Genesi del dipinto “Il Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione”
Questa opera, commissionata dal Conte Giuseppe Bolagnos nominato reggente del Consiglio d’Italia da Carlo VI, rappresenta il momento della festa dell’Ascensione in cui il Doge sul suo Bucintoro si recava in laguna per celebrare lo sposalizio di Venezia con il mare. In questo giorno si ricordano due eventi: la giurisdizione marittima veneziana e il successo diplomatico di Venezia che ricevette il dominio sull’Adriatico per aver propiziato la riconciliazione fra il Papa Alessandro III e l’Imperatore Federico Barbarossa (1177). È proprio da questo avvenimento, dice la leggenda, che nasce la cerimonia in cui il Doge si reca sul Bucintoro verso il Lido.
Cos’è il Bucintoro
Il Bucintoro è una piccola galea riccamente decorata, dorata, ricoperta di stoffa rossa su cui garrisce la bandiera di San Marco. Nel dipinto è ormeggiata al molo davanti a Palazzo Ducale. Nello specchio d’acqua il numero delle imbarcazioni sembrano sovrapporsi per via dell’effetto prospettico. L’ampiezza è data dall’intreccio delle rotte delle varie barche dovuto al cambio di direzione del corteo che allo stesso tempo mette in contrasto i gesti dei rematori.
La complessità del quadro
La teatralità in quest’opera è creata dai costumi delle figure in bauta nella parte bassa con la tipica maschera del Carnevale di Venezia con il cappuccio e mantello. La luce molto dorata crea riflessi sull’acqua e sulle gondole anch’esse dorate. La prospettiva del quadro è particolarmente complessa: i vari edifici non giacciono sulla stessa linea e, tanto meno, su linee parallele. L’effetto che ottiene è quello di una veduta dinamica molto realistica, che coglie l’atmosfera e il carattere del luogo.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.