Le scrittrici della notte – la recensione del libro di Loredana Lipperini
Edito da Il Saggiatore e curato da Loredana Lipperini, “Le scrittrici della notte” è un’antologia di racconti gotici e fantastici; tra canone e anticanone un viaggio tra incubi, spettri e deliri.

Le scrittrici della notte, edito da Il Saggiatore, a cura di Loredana Lipperini è un’antologia di racconti gotici e fantastici di scrittrici italiane. La scelta comprende autrici comprese tra gli anni ottanta dell’Ottocento e l’inizio del ventunesimo secolo. Il fantastico e il perturbante sono generi letterari tradizionalmente estranei al canone italiano. Questa antologia vuole tentare rovesciare questo assunto; e allora l’egemonia del realismo si sfalda davanti a queste autrici, la realtà lascia lo spazio all’incubo, al mistero, alla penombra.
Gotico ottocentesco
Ampio spazio è dedicato al gotico e fantastico ottocentesco. L’apologo “positivista” di Marchesa Colombi, è una bella risposta italiana a Poe con un’idea che sarà ripresa anche da Stephen King; i fantasmi simbolici di Matilde Serao indagano i rapporti “spettrali” tra arte e vita; e la fiaba folklorica di Grazia Deledda ci porta in una Sardegna magica. E poi c’è la regina del romanzo d’appendice, Carolina Invernizio. Autrice bistrattatisima, allora come oggi, la scrittrice avrebbe bisogno di una attenta riscoperta, o quantomeno di una rilettura senza pregiudizio. Di questa scrittrice si pubblica uno stralcio del suo romanzo più famoso, Il bacio di una morta.
Fantastico novecentesco, e oltre
Passando al secolo successivo l’antologia recupera due scrittrici “dimenticate”. Si tratta di Paola Masino, col racconto Ricostruzione, e Gilda Musa con Memoria totale; due belle riscoperte. Completano il quadro un estratto da L’infanta sepolta di Anna Maria Ortese, che ci ricorda, in poche pagine, quanto sia straordinaria la sua prosa, senza dubbio uno dei picchi del Novecento. C’è poi un racconto lungo di Paola Capriolo, Il gigante, uno dei pezzi migliori dell’antologia, una storia visionaria tra Kafka e Buzzati. Chiude la raccolta un racconto di Chiara Palazzolo fel 2001, Ragazza che passa, in cui l’orrore gotico si trasforma in horror tecnologico ma rimane altrettanto perturbante.
Le scrittrici della notte: rovesciare il canone
Tutto è partito con Mary Shelley, scrive Lipperini nella prefazione. Ma l’autrice di Frankenstein non è stata un’eccezione. Le scrittrici che si sono cimentate con l’horror e col fantastico sono state molte, e questa antologia ripercorre lo sviluppo carsico di questo filone. Quello scorrere parallelo, lontano dai fasti della critica e delle storie letterarie, in un ruolo di “letteratura minore” ormai francamente troppo stretto e anacronistico. Quello che ne viene fuori è insomma una sorta di anticanone italiano che va oltre la letteratura di genere. È arrivato allora il momento di recuperarlo in tutto questo anticanone fantastico (e femminile), le cui storie hanno spesso raccontato il reale allo stesso modo, se non meglio, del realismo stesso.
Scheda del libro
Titolo: Le scrittrici della notte
A cura di: Loredana Lipperini
Editore: Il Saggiatore
Anno: 2021
Pagine: 201
ISBN: 9788842828846
Prezzo: 19 euro.
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“Come saremmo colti se conoscessimo bene solo cinque o sei libri”, scriveva Flaubert.
Luca Verrelli cerca di essere un buon lettore.