Il film italiano del 1984 – Non ci resta che piangere: trama, genialità e curiosità
Una delle pietre miliari della commedia italiana: Non ci resta che piangere è un film del 1984 scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni e Massimo Troisi. Prima e unica collaborazione alla regia del duo, il film è stato campione d’incassi al botteghino nello stesso anno e in quello successivo…

Una delle pietre miliari della commedia italiana: Non ci resta che piangere è un film del 1984 scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni e Massimo Troisi. Prima e unica collaborazione alla regia del duo, il film è arrivato nelle sale italiane per la prima volta il 21 dicembre 1984 ed è stato campione d’incassi al botteghino nello stesso anno e in quello successivo con oltre 15 miliardi di vecchie lire di incasso.
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La trama del film Non ci resta che piangere
Saverio e Mario sono, rispettivamente, un insegnante e un bidello, amici da tanti anni. I due si ritrovano fermi a un passaggio a livello, sito in Toscana: nel frattempo Saverio pensa alla sorella che si è lasciata con il suo fidanzato americano, per questo molto depressa. I due decidono quindi di incamminarsi su un sentiero principale, ma la macchina inizia a fare i capricci e si trovano costretti a trovar rifugio in una locanda. E, al mattino dopo, si ritrovano nella Toscana del XV secolo.
Il problema della sceneggiatura
Benigni e Troisi non erano inizialmente molto ispirati e quindi chiesero ai produttori del tempo per scrivere il copione. Dopo un ritiro a Cortina d’Ampezzo, che duro più di un mese, e un altro in Val d’Orcia, si presentarono davanti a produttori con soli due appunti: la storia sarebbe stata ambientata nel Medioevo e avrebbero fermato Cristoforo Colombo. A causa di questo ritardo, è stata una pellicola basata molto sull’improvvisazione. Molte scene vennero ripetute, altre eliminate, anche a causa delle continue risate degli interpreti. I due comici, a metà film, avevano girato talmente tanto materiale superfluo che furono costretti a cancellare alcuni episodi.
La scena della dogana
La famosissima scena della dogana, in cui l’ufficiale richiede numerose volte il pagamento di “un fiorino!” ai due protagonisti, è ricordata come una delle più divertenti del cinema. Questo spezzone è stato girato numerose volte perché tutti ridevano in continuazione.
L’omaggio al film Totò, Peppino e la… malafemmina
La scena in cui Benigni e Troisi scrivono la lettera a Girolamo Savonarola è un omaggio alla scena del film Totò, Peppino e la… malafemmina, nella quale i protagonisti scrivono una lettera sconclusionata alla fidanzata del nipote.
Lo scherzo a Carlo Monni e Amanda Sandrelli
Durante la registrazione nella campagna umbra fu fatto uno scherzo a Carlo Monni (Vitellozzo nel film). Benigni e Troisi gli fecero pronunciare cose scurrili sulla madre di Amanda Sandrelli, Stefania. La giovane, che per opera dei due aveva ascoltato tutto, andò nel camper di Monni e gli diede uno schiaffo.
La versione inedita di Non ci resta che piangere
Esiste anche una versione inedita, ben più lunga, di Non ci resta che piangere. Questa racconta la simpatia nata tra Mario (Troisi) e Astriaha (Iris Peynado). La guerriera ha un ruolo molto più importante e meno marginale rispetto al film originale. Questa versione, della durata di ben 2 ore e 24 minuti, è stata trasmessa solo una volta molti anni fa da Telemontecarlo.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.