Il dipinto del 1801: differenze e similitudini tra le 5 versioni di “Bonaparte valica il Gran San Bernardo” di Jacques-Louis David
Last Updated on 01/02/2022
Bonaparte valica il Gran San Bernardo è un olio su tela che ritrae il primo console Bonaparte a bordo del suo cavallo. David dipinse cinque versioni di questo dipinto, la prima delle quali venne commissionata dal re di Spagna Carlo IV come tentativo d’intesa tra il suo regno e la Repubblica Francese

Bonaparte valica il Gran San Bernardo, noto anche come Bonaparte valica le Alpi, è un olio su tela (260×221 cm) dipinto da Jacques-Louis David tra il 1800 ed il 1803 che ritrae il primo console Bonaparte a bordo del suo cavallo. In quest’opera Napoleone viene rappresentato al momento del suo attraversamento del Colle del Gran San Bernardo con l’armata che lo seguirà nella vittoriosa seconda campagna d’Italia. Questo ritratto influenzò artisti come Antoine-Jean Gros e Théodore Géricault.
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Le cinque versioni del dipinto “Bonaparte valica il Gran San Bernardo”
David dipinse cinque versioni di questo dipinto, la prima delle quali venne commissionata dal re di Spagna Carlo IV come tentativo d’intesa tra il suo regno e la Repubblica Francese. Le tre versioni successive, invece, dal primo console con fini propagandistici: questi rappresentano i primi ritratti ufficiali di Napoleone. L’ultima versione, non commissionata, rimase di proprietà di David sino alla sua morte.
Dove sono conservati i cinque dipinti
I cinque dipinti sono oggi conservati presso:
Museo nazionale del castello della Malmaison (260 x 221 cm);
Castello di Charlottenburg, Berlino (260 x 226 cm);
Museo nazionale della reggia di Versailles (due versioni: 270 x 232 cm e 267 x 230 cm);
Museo del Palazzo del Belvedere, Vienna (264 x 232 cm).
I punti in comune dei dipinti
Le cinque versioni del quadro sono tutte di grossa taglia (mediamente 2,6 x 2,2 metri). Bonaparte viene presentato in uniforme di generale, monta un cavallo e con le briglie nella mano sinistra. Tutta la scena è rivolta verso lo spettatore ed il generale indica la direzione con la sua mano destra. In secondo piano, dei soldati in azione. In basso a destra si trova un tricolore che fluttua nell’aria. In primo piano, incisi sulla roccia, si trovano i nomi Bonaparte, Annibal e Karolvs Magnvs Imp., ad indicare i tre personaggi storici che valicarono le Alpi in questo punto.
Le differenze tra le cinque versioni
Inizialmente intitolato Ritratto equestre di Napoleone che passa il monte San Bernardo, l’opera ha assunto titoli differenti a seconda della versione: Napoleone passa il monte San Bernardo, Bonaparte sale il San Bernardo, Il primo console attraversa le Alpi al colle del Gran San Bernardo, o ancora Bonaparte al Gran San Bernardo.
Il primo esemplare presenta Bonaparte con un mantello giallo-arancio e i guanti ricamati. Il cavallo ha mantello grigio con pezzature nere, mentre la briglia è doppia. L’ufficiale che porta una spada in secondo piano è mascherato dalla coda del cavallo. Napoleone ha tratti più giovanili. L’opera è siglata e datata L. DAVID AN IX sul pettorale del cavallo.
L’esemplare al castello di Charlottenburg ha un mantello rosso vermiglione, mentre quello del cavallo è sauro bruciato con pezzature bianche, con briglia singola. Il paesaggio è innevato. I tratti di Bonaparte sono più adulti. Il dipinto è siglato L.DAVID L’AN IX.
Nel quadro della reggia di Versailles, il mantello del cavallo è grigio chiaro in armonia coi colori del cielo del quadro, i finimenti sono identici alla versione di Charlottenburg. I ricami sui guanti sono semplificati ed è visibile l’ufficiale alla base del cavallo. L’opera non è firmata.
Il dipinto del castello del Belvedere è pressoché identico a quello di Versailles, ma la tela è siglata J.L.DAVID L.ANNO X.
Il secondo esemplare di Versailles presenta un cavallo simile a quello della versione del castello della Malmaison. Il mantello di Bonaparte è rosso-aranciato, il tessuto della sciarpa è azzurro. L’ufficiale è nuovamente mascherato dalla coda del cavallo. Il viso di Napoleone è più anziano. Il dipinto non datato, ma siglato L.DAVID.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.