Il dipinto del 1599 – Chi è Matteo nel capolavoro di Caravaggio “La Vocazione di San Matteo”?
La Vocazione di San Matteo è un famoso dipinto, realizzato tra il 1599 ed il 1610, di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, ispirato all’episodio raccontato in Matteo 9,9-13. E’ attualmente ubicato nella Cappella Contarelli, nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma

La Vocazione di San Matteo è un famoso dipinto, realizzato tra il 1599 ed il 1610, di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, ispirato all’episodio raccontato in Matteo 9,9-13. E’ attualmente ubicato nella Cappella Contarelli, nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.
I capolavori di Roma – La Cappella Contarelli e le tre tele di Caravaggio
Analisi dell’opera
Realizzato su due piani paralleli, quello più alto è occupato solo dalla finestra, mentre quello in basso raffigura il momento preciso in cui Cristo, indicando San Matteo, lo chiama all’apostolato. Caravaggio, per accentuare la tensione drammatica del quadro e focalizzare l’attenzione dello spettatore sul gruppo dei protagonisti, immerge la scena in una fitta penombra, con una luce che irradia la scena e che proviene da dietro Cristo.
I personaggi del dipinto
Nel dipinto sono presenti un giovane più a sinistra, intento a contare delle monete. Alle sue spalle un personaggio più anziano che l’osserva con un paio di occhiali sul naso. Al centro della scena, un anziano con una folta barba e un giovane vestito da milite con il viso. Di spalle un altro giovane vestito da milite. Gli ultimi tre uomini sono tutti rivolti verso i due personaggi a destra.
Si tratta di Gesù, con l’aureola, e dell’Apostolo Pietro. San Pietro è dipinto di schiena e con la mano destra indica uno tra quelli seduti al tavolo. Gesù Cristo alza la sua mano destra,come a chiamare a sé il futuro apostolo Matteo. Cristo e San Pietro sono vestiti con una tunica e mantelli, mentre i comensali al tavolo indossano abiti contemporanei. Fa da sfondo una finestra con i vetri scuri.
Non è chiaro chi sia Matteo nel capolavoro di Caravaggio
Matteo, prima della chiamata, era ben lontano dal mondo spirituale: era infatti un esattore delle tasse. Non è comunque chiaro chi sia Matteo in questo capolavoro: molti critici dell’arte hanno ipotizzato sia l’uomo con la barba che indica se stesso come se non capisse che stanno indicando lui. Ma c’è anche chi sostiene che possa essere il ragazzo seduto a capotavola.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.