Il dipinto del 1502 – La Tempesta di Giorgione, il primo paesaggio della storia dell’arte occidentale
Last Updated on 30/09/2022
La Tempesta è un dipinto a tempera a uovo e olio di noce di Giorgione, databile intorno al 1502-1503, conservato nelle Gallerie dell’Accademia a Venezia. Autentico capolavoro, intenso omaggio alla magia della natura

La Tempesta è un dipinto a tempera a uovo e olio di noce (83×73 cm) di Giorgione, databile intorno al 1502-1503, conservato nelle Gallerie dell’Accademia a Venezia. Autentico capolavoro, intenso omaggio alla magia della natura, è stato definito come il primo paesaggio della storia dell’arte occidentale, seppur escludendo disegni e acquerelli.
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Analisi dell’opera
Qui vi compaiono tre figure in primo piano, la cui presenza e significato è tuttora oggetto di varie e contrastanti teorie: una donna seminuda che allatta un bambino, un uomo in piedi che guarda. Tra le due figure, che non dialogano tra loro, sono rappresentate alcune rovine. Sullo sfondo, invece, si nota un fiume che costeggia una città passando sotto un ponte, che sta per essere investito da un temporale, con tanto di fulmine. Il dipinto potrebbe racchiudere delle immagini “senza soggetto”, nate dalla fantasia dell’autore senza suggerimenti esterni, quali espressioni dello stato d’animo.
I rimandi a Leonardo e alla Scuola Danubiana
Da un punto di vista stilistico, in quest’opera Giorgione rinunciò alla minuzia descrittiva dei primi dipinti per giungere a un impasto cromatico più ricco e sfumato. Sembra quindi rimandare alla prospettiva aerea leonardiana e alla Scuola Danubiana. La straordinaria tessitura luminosa è esaltata nel fogliame degli alberi e nel loro contrasto con le scure nubi.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.