“Il brutto anatroccolo” di Andersen compie 180 anni
Il brutto anatroccolo, fiaba indimenticabile dello scrittore danese Hans Christian Andersen, fu pubblicata per la prima volta l’11 novembre 1843, e viene spesso considerata una metafora delle difficoltà durante la crescita
Il brutto anatroccolo (Den grimme ælling) è una fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, pubblicata per la prima volta nella data 11 novembre 1843. La fiaba fu in seguito inclusa nel volume di Andersen I Nuovi racconti (Nye Eventyr, 1844). La sua fama è legata al fatto che viene spesso considerata una metafora delle difficoltà che bambini e adolescenti sperimentano durante la loro crescita.
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La trama de Il brutto anatroccolo
All’interno di una nidiata di anatroccoli, se ne distingue uno dalle piume grigie, particolarmente grande e goffo. Sebbene la madre, nonostante le sue differenze, gli voglia comunque molto bene e cerchi di farlo accettare, il piccolo viene emarginato dai suoi simili. Per questo decide di fuggire.
L’anatroccolo vaga senza meta e privo di ogni aiuto fino al calare dell’inverno, rischiando persino di morire congelato. Sopravvissuto miracolosamente, il protagonista giunge presso uno stagno dove vede nuotare un gruppo di splendidi cigni. Attratto dalla loro bellezza, le eleganti creature gli danno il benvenuto e lo accettano. Guardando il proprio riflesso nell’acqua, si accorge che lui stesso è diventato un bellissimo cigno nero.
Il significato dell’opera
Andersen metteva in relazione questa fiaba, e la sua morale, con la sua gioventù, nella quale egli si trovò spesso a essere emarginato e rifiutato come “diverso”, anche a causa delle prime manifestazioni della sua omosessualità. La storia viene usata spesso per riferirsi a qualcosa o qualcuno che, inizialmente oggetto di disprezzo o disinteresse, alla fine ottiene l’apprezzamento e il rispetto dei più. In genere ci si riferisce a un progresso morale, ma talvolta anche fisico.
I principali adattamenti e riferimenti nella cultura di massa
Walt Disney ha realizzato due Sinfonie allegre basate su questa storia: L’anitroccolo eroico nel 1931 (in bianco e nero) e Il piccolo diseredato nel 1939 (in Technicolor). Il secondo è quello più notevole, e ha vinto il premio Oscar come miglior cortometraggio d’animazione.
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Di origini salentine, vivo e lavoro a Roma dal 2005. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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