La magia del Sol Levante in mostra nel quartiere Coppedé
Last Updated on 06/04/2017
L’antica magia dell’Oriente rivive nel quartiere Coppedé a Roma. Tra le mura della galleria romana SpazioCima l’artista Yuriko Damiani presenta le sue delicate e colorate creazioni, tra draghi e farfalle, fiori e tanti simboli della cultura nipponica. Piatti, vasi e centrotavola di rara bellezza, realizzati artigianalmente e dipinti con colori puri e oro 14 carati.
Figlia d’arte, nasce a Roma nel 1972 da mamma giapponese, pittrice ed insegnante di decorazione su porcellana, e papà italiano, profondo conoscitore della cultura del Sol Levante. Fondamentale per il suo percorso la straordinaria esperienza lavorativa in Giappone nello studio dell’Architetto Yoshinobu Ashihara. Durante questa esperienza comprende l’importanza degli equilibri fra “pieni” e “vuoti” tipici dell’arte giapponese. In seguito perfeziona sempre più la sua tecnica fondendo la cultura italiana a quella giapponese sperimentando molteplici accostamenti di colori e di materiali per arrivare così alla tecnica “Oro Antico a rilievo su Oro Brillante”.
Ospiti del vernissage anche la Band “Oltre Project” (Francesca Fusco voce, Luigi Tresca sax soprano, Lorenzo Apicella pianoforte e arrangiamenti). La band ha proposto “Il Sol levante di Riuichy Sakamoto” che unisce i capolavori del grande compositore ai versi della tradizione letteraria giapponese in particolare alla forma poetica dell’Haiku. Tra i brani del concerto “Forbidden Colours”, presente anche nel loro disco “Coloured Shadows”.
Prosegue contemporaneamente l’esposizione di Piero Petracci “Paesaggi umani – con lo sguardo rivolto all’interno”, visitabile sino al 28 aprile, che propone circa trenta opere dell’artista. Cornici liquefatte, cemento frammentato, grovigli di corde ben intrecciate, bruciature quasi perfette. Una serie di opere in cui i contrasti, tra materiali morbidi e duri, tra bianco e nero, sottolineano la disillusione e il pessimismo dell’artista nichilista.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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