Stasera lo storico dell’arte Vittorio Maria de Bonis a Palazzo Mignanelli
Last Updated on 21/04/2017
“In occasione della ricorrenza fatale e imprescindibile per ogni romano del Compleanno della Città Eterna, che le fonti antiche datano al 21 Aprile del 753 a. C. secondo quanto tramanda l’erudito Varrone, quale miglior omaggio che narrare, tra Passato e Presente, una delle pagine miliari – e dolenti – della storia della nostra Città, come metafora esemplare delle mille vite dell’Urbe, insieme a aneddoti e vicende segrete e inattese di Fascino e Bellezza femminile, fra acconciature, abiti e balletti, nel tempio riconosciuto dell’Estetica al femminile.”
Con queste parole lo storico dell’arte Vittorio Maria de Bonis anticipa il racconto che allieterà gli ospiti, nella splendida e suggestiva location di Palazzo Mignanelli, in occasione del compleanno di Roma, alla scoperta dell’ultimo segreto di Benvenuto Cellini. L’appuntamento è per stasera, 21 aprile, dalle 19:00 alle 21:00 presso Accademia L’Oréal in Piazza Mignanelli 23, Roma, per l’evento “La notte dell’Angelo” ideato da Vittorio Maria De Bonis e Barbara Molinario in collaborazione con Fabio Nicolai per Accademia L’Oréal.
Arte, Grande Storia, protagonisti del Rinascimento e un’appassionante caccia al Tesoro fra Passato e Presente. Questi gli ingredienti del nuovo romanzo di Vittorio Maria de Bonis che intreccia con suspance e sapienza d’arte, vicende storiche e intrighi moderni, fra l’avventurosa esistenza del principe degli orefici: Benvenuto Cellini e l’ombra lunga dei saccheggi nazisti. Un eccentrico critico d’Arte, una fascinosa e spumeggiante fidanzata, un ambiguo Conte tedesco per un thriller artistico sullo sfondo dei giorni tragici e dimenticati del Sacco dei Lanzichenecchi, mirabilmente documentato e catturante, fino alla sconcertante – e inattesa – soluzione finale.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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