Il grande amore di mia madre, di Urs Widmer – La recensione
Last Updated on 17/12/2019
Il Grande amore di mia madre, di Urs Widmer, racconta passione amorosa e per la musica. Sullo sfondo la Seconda Guerra Mondiale
È la storia di passioni testarde. Quella di Clara, figlia di una famiglia benestante nella spensieratezza degli anni Venti, per Edwin. Se ne innamora subito. Ma lui è dominato da un’altra passione: la musica, in particolare dei compositori moderni. Il romanzo Il grande amore di mia madre di Urs Widmer, pubblicato da Keller editore, è narrato dal figlio della protagonista. È infatti Urs Widmer a parlarci, tra realtà e finzione, di sua madre Clara sin da ragazzina, del suo folle amore per Edwin che diventa uno dei più grandi direttori d’orchestra svizzeri.
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La trama del libro
La crisi del Ventinove lascia Clara orfana e senza un soldo. Ma la sua indigenza non le impedisce di darsi ancora completamente nel sostenere il sogno di Edwin. Clara lo accompagna come un’ombra verso il successo. I loro destini di ricchezza e povertà, dunque, si invertono. La grande storia sta sullo sfondo, con la guerra che si avverte come un’eco lontana in Svizzera. È di forte impatto il passaggio in cui lo scrittore mette in sequenza le invasioni di Hitler e il giardinaggio di Clara. Ma la donna ha comunque una vita difficile, per tenere a bada i suoi demoni, l’amore assoluto per Edwin, l’incapacità di essere felice con un altro uomo, il desiderio di farcela e allo stesso tempo di autodistruggersi.

Il nostro commento
Gli appassionati di musica potranno cogliere più di altri i riferimenti a compositori e opere. Il romanzo è molto coinvolgente, la scrittura asciutta arriva dritta al cuore del lettore. Oltre che di amore e musica, di capovolgimenti di destini, questo libro ci sbatte in faccia la crudeltà della guerra, che si porta via vite, città e la dignità umana. Questa non è narrativa di genere, è letteratura.
Chi è Urs Widmer
Urs Widmer (1938-2014), figlio del traduttore e critico letterario Walter Widmer, studiò germanistica e romanistica a Basilea, Montpellier e Parigi, conseguendo il dottorato nel 1966 con una tesi sulla letteratura tedesca del dopoguerra. Prima di dedicarsi completamente alla scrittura, lavorò per brevi periodi come editor per importanti case editrici. Oltre che scrittore fu docente universitario, traduttore e autore teatrale di successo. Le sue opere sono tradotte in una trentina di lingue.
La scheda del libro
Titolo: Il grande amore di mia madre
Autore: Urs Widmer
Traduttore: Roberta Gado
Edizioni: Keller
Anno di edizione: 2019
ISBN: 9788899911430
Pagine: 160
Prezzo: 15,50
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Giornalista.
Dal 2002 al 2019 ha scritto per il quotidiano La Nazione – QN – Poligrafici Editoriale, dove ha curato per molti anni anche una rubrica di recensioni di libri. Si occupa soprattutto di costume e società, cultura e spettacoli.
Dal 2018 al 2022 ha collaborato con la rivista ST Storia e storie di Toscana, Medicea Edizioni Firenze.
Segue uffici stampa in ambito culturale.
Dopo molti racconti, ha pubblicato sei libri: “Bianciardi d’essai” (2015, Stampa Alternativa), “L’alambicco e la bambina” (2016, Laurum editrice), “Grosseto nel fango. 50 anni dall’alluvione dei dimenticati” (2016, Laurum editrice), “Mare di conchiglia” (2019, Laurum editrice). A settembre 2020 è uscito il romanzo “La ragazza con il vento tra i capelli”, prima esperienza di self-publishing. A giugno 2022 il secondo romanzo, “Il sale addosso”.
Riconoscimenti
Nel 2019 le è stato assegnato il Premio Europa. La motivazione: “L’aspetto che intendiamo evidenziare assegnandole il Premio Europa è la sua instancabile attività per la promozione della cultura e della letteratura in particolare”.
Nel 2020 ha vinto il Premio Cultura del territorio con il libro “Mare di conchiglia” al concorso letterario nazionale “Amori sui generis”.
Il libro che si recensisce qui mi è stato regalato da una cara amica che lo ha scelto perché io stessa sono musicista. Mi sono accinta a leggerlo e da subito ho avuto una forte spinta a farlo dal momento che le prime pagine sono dedicate alla passione musicale di uno dei protagonisti del romanzo. Tuttavia, proprio nella prima pagina, sono rimasta colpita dalla descrizione che l’autore fa del secondo tempo della sinfonia n. 40 in sol minore di W. A. Mozart. Si parla infatti di un ‘Adagio’ introdotto dagli ‘squilli dei corni’ . Sono rimasta un po sbalordita e mi sono chiesta “ricordo così male, pur conoscendola così bene?” allora ho riascoltato il brano e controllato l’indicazione del secondo tempo. Il brano non è un Adagio, ma un Andante e non è un cambiamento di poco conto. Il senso è già nel significato delle due diverse denominazioni. La cosa più eclatante però è che non comincia con squilli di corni bensi con gli archi che iniziano delicatamente con frasi leggere. Sono stupefatta per questo clamoroso errore tanto da perdere quasi il desiderio di proseguire la lettura del libro. Mah! Se l’autore non conosceva la sinfonia poteva almeno farsi aiutare da un amico musicista
Capisco il disappunto che ha provato. Non sono una musicista e non ho notato questo errore che lei ha evidenziato. Le consiglio comunque di leggere il libro, io l’ho trovato molto coinvolgente.