50 anni di Paolo Sorrentino – Le opere meno conosciute del regista premio Oscar
Last Updated on 27/05/2020
Domenica spegnerà 50 candeline Paolo Sorrentino, il regista premio Oscar per La Grande Bellezza. Lo festeggiamo con un viaggio tra i suoi lavori meno noti.

Il 31 maggio 1970 a Napoli nasceva Paolo Sorrentino. 50 anni, 8 film, un Oscar, tre libri e due serie tv dopo, eccoci qua a celebrare il regista italiano attualmente più amato in patria all’estero. Maestro della cinepresa, amante della bellezza quanto dell’ironia e dell’assurdo, Sorrentino è entrato di diritto nella storia del cinema. La sua poetica e la sua estetica sono sempre ben riconoscibili, anche nelle opere più “piccole”, ed è per questo che vi proponiamo un excursus tra i suoi lavori meno famosi, ma comunque bellissimi.
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I primi cortometraggi
Il suo primo corto si chiama Un paradiso ed è un film di neanche 2 minuti, di cui firma la regia insieme a Stefano Russo. I mezzi sono scarsi, lo stile incerto, ma l’ironia del regista e sceneggiatore già c’è. Il secondo tentativo, a distanza di 4 anni, s’intitola L’amore non ha confini: ci sono un paio di volti noti del cinema napoletano, il film è più lungo, ci sono dialoghi, una sceneggiatura, lo stile migliora ma è ancora rozzo e i mezzi sono ancora scarsi. Il risultato, però, è esilarante ed è chiaro che la penna di Sorrentino inizia a scaldarsi. Tre anni dopo esce L’uomo in più, il suo grande debutto, e un nuovo corto, La notte lunga: l’estetica di Sorrentino inizia a prendere forma.
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Nel 2009 Sorrentino è sulla bocca di tutti: il suo Il divo ha spopolato a Cannes e gli ha aperto le porte di Hollywood. Realizza, in collaborazione con Intesa Sanpaolo il bellissimo La partita lenta, corto in bianco e nero che segue una partita di rugby. Nel 2014, dopo la consacrazione dell’Oscar, Sorrentino gira due corti: Sabbia, per Giorgio Armani e The Dream, per Bulgari, con Valeria Golino. È del 2017 invece il corto per Campari, Killer in Red, con Clive Owen protagonista, mentre nel 2018 per Rinascente, esce Piccole avventure romane, suggestivo corto in cui due modelli in intimo passeggiano per Roma di notte. Ma non ci sono solo mini-film nella carriera pubblicitaria di Sorrentino, il regista ha infatti girato numerosi spot per la tv: per Fiat con Jeremy Irons, per Yamamay con Isabella Ferrari, per Missoni con la modella italo-egiziana Elisa Sednaoui e uno spot per Alfa Romeo che non è mai uscito in tv. In occasione della sua corsa all’Oscar nel 2014, Sorrentino è passato dall’altro lato della telecamera per diventare testimonial della Fiat 500.
Opere teatrali e collaborazioni
Davvero poco note, ed è un peccato, sono le due trasposizioni televisive di opere teatrali che Sorrentino ha girato per la Rai: Sabato, domenica e lunedì, nel 2004 e Le voci di dentro, nel 2014. Sono entrambe opere di Eduardo de Filippo ed entrambe hanno come protagonista l’attore-feticcio del regista napoletano, Toni Servillo. Sorrentino ha inoltre partecipato a diversi film corali, ad episodi, in collaborazione con altri registi. L’Aquila 2009 – Cinque registi tra le macerie, è girato in seguito al terribile terremoto a L’Aquila, e racconta il “dopo” attraverso lo sguardo di cinque registi, tra cui anche Ozpetek e Placido; l’episodio di Sorrentino s’intitola L’assegnazione delle tende. Nel 2010 Sorrentino firma un episodio di Napoli 24, un omaggio alla sua città. Nel 2014 gira un episodio per Rio, Eu te amo, film della serie dedicata alle capitali mondiali, che dopo New York, I love you e Paris, Je t’aime, omaggia Rio de Janeiro.
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Mio padre è Andrej Tarkovskij, mia madre è Sarah Connor. Onnivora di cinema, ho imparato a memoria IMDB. Vorrei vivere dentro “L’Eglise d’Auvers-sur-Oise” di Van Gogh, essere fotografata da Diane Arbus e scolpita da Canova. Vorrei che Hemingway scrivesse di me, che Hendrix mi dedicasse una canzone e che Renzo Piano mi intitolasse un grattacielo. Per quest’ultimo sono ancora in tempo.
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