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La “crisi epocale” dell’editoria: nel 2020 attese perdite fino a 900 milioni

Last Updated on 27/05/2020

Il mercato dell’editoria di varia in librerie, store online e grande distribuzione organizzata, dal primo gennaio fino al 3 maggio, registra una perdita netta di 90,3 milioni. Paralisi nei lanci dei nuovi titoli: dal 16 marzo al 3 maggio, gli editori distribuiti dai maggiori gruppi nazionali hanno congelato il 91,1% delle uscite.

Libri, AIE, case editrici

L’editoria è in ginocchio. Otto milioni di copie vendute in meno nel solo settore della varia (saggistica e fiction). Circa 134 milioni di euro di fatturato già persi nei primi quattro mesi dell’anno, concentrati tutti tra marzo e aprile. Sono i numeri sottolineati dalla ricerca dell’Associazione Italiana Editori (AIE), in collaborazione con Nielsen e IE-Informazioni Editoriali.

Si stima un pesantissimo calo di fatturato quantificabile tra i 650 e i 900 milioni rispetto ai 3,2 miliardi complessivi del 2019

“Siamo di fronte a una crisi epocale – spiega il presidente di AIE Ricardo Franco Levi – Sommando gli effetti del lockdown con la caduta della domanda nella seconda parte dell’anno, temiamo che l’intero mercato del libro (fiction, saggistica, ma anche libri scolastici, universitari e professionali più la vendita dei diritti) possa chiudere il 2020 con un pesantissimo calo di fatturato quantificabile tra i 650 e i 900 milioni rispetto ai 3,2 miliardi complessivi del 2019”.

Il mercato dell’editoria di varia registra una perdita netta di 90,3 milioni

Il mercato dell’editoria di varia (fiction e non fiction) in librerie, store online e grande distribuzione organizzata (Gdo) registra una perdita netta di 90,3 milioni. Dal primo gennaio fino al 3 maggio. Considerando anche le vendite fuori dai canali rilevati dagli istituti di ricerca (cartolibrerie, vendite dirette, fiere, librerie specialistiche e universitarie) la perdita sale a circa 134 milioni di euro. Paralisi nei lanci dei nuovi titoli: dal 16 marzo al 3 maggio, gli editori distribuiti dai maggiori gruppi nazionali hanno congelato il 91,1% delle uscite.

Come i lettori hanno reagito al lockdown

Nelle prime 16 settimane dell’anno, dagli store online sono passate il 47% delle vendite di libri di varia (fiction e non fiction), contro il 26,7% dell’anno precedente. Stabile la Gdo al 7,3%, le librerie calano dal 66,2% al 45%. Dal 9 marzo al 12 aprile, cioè le settimane di chiusura, le librerie hanno perso l’85% delle vendite. Ma questo 85%, come evidenzia l’indagine di Informazioni Editoriali, ha anche degli spiragli di luce: è frutto infatti della media tra chi, chiuso completamente, ha perso il 100% del fatturato e chi – organizzandosi con le consegne a domicilio e grazie anche a una buona presenza sui social e alla fidelizzazione dei clienti -, ha ridotto il suo calo al 71%.  Che la rete sia sempre più strategica, d’altronde, ce lo dice il fatto che se prima della crisi il 59% dei lettori dichiarava di acquistare sulla base di segnalazioni su blog, siti dedicati o social network, adesso quella percentuale è salita al 64%.

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