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Via col vento: cinque “pesanti” curiosità per cui si può dire che il kolossal è davvero “controverso”

Last Updated on 11/06/2020

Dalle accuse di razzismo all’autrice alla droga sul set per il produttore, dagli episodi di omofobia nei confronti del regista alla bipolarità e alla ninfomania di Vivien Leigh: ecco quello che non si sa di Via col vento, il capolavoro del 1939

Via col vento, capolavoro del 1939, “rappresenta l’America razzista”. E così la piattaforna di video in streaming HBO rimuove il film dal suo catalogo. In questi giorni di protesta per la morte di George Floyd, un portavoce della piattaforma ha spiegato a Variety che si tratta “di un prodotto del suo tempo e raffigura alcuni dei pregiudizi etnici e razziali che, purtroppo, sono stati all’ordine del giorno nella società americana. Queste rappresentazioni razziste erano sbagliate allora e lo sono oggi e abbiamo ritenuto che mantenere questo titolo senza una spiegazione e una denuncia di quelle rappresentazioni sarebbe irresponsabile”.

La trama e i premi del film

Diretto da Victor Fleming e prodotto da David O. Selznik, adattamento dal romanzo omonimo di Margaret Mitchell Via col vento (Gone with the wind), è ambientato durante la guerra di Secessione. Racconta la storia di Rossella O’Hara, interpretata da Vivien Leigh, figlia del proprietario di una piantagione della Georgia. Il film vinse 8 Oscar, tra cui film, regia, sceneggiatura, attrice protagonista (Leigh) e non protagonista: Hat tie McDaniel, che con il personaggio di Mami, la balia di Rossella, fu la prima attrice afroamericana a vincere l’Oscar.

Le infondate (?!?) accuse di razzismo

Il bestseller di Margaret Mitchell fu accusato al tempo di razzismo linguistico. La parola Nigger compare più volte nel libro. Quando il produttore David O. Selznick iniziò ad adattare la pellicola non fece togliere la parola nella prima stesura della sceneggiatura. Non venne mai pronunciata da attori bianchi per rivolgersi ad attori di colore, ma veniva usata tra di loro. Solo dopo che il giornalista Earl Morris mandò una lettera a Selznick, venne rimossa. Ciò nonostante per gli attori di colore vennero costruiti dei bagni ad hoc per loro. E non poterono neanche partecipare alla premiere del film in Georgia.

Le droghe del produttore

David O. Selznik, il produttore di Via col Vento, a causa delle pressioni per il film, iniziò ad assumere la Benzedrina, la prima metanfetamina che al tempo venne immessa legalmente nel mercato farmaceutico. E la mixava con barbiturici.

L’omofobia sul set

George Cukor fu il primo regista del film, ma poi in corso d’opera subentrò Victor Fleming. La motivazione ufficiale fu quella che Cukor era troppo lento e indeciso. Ma, secondo alcuni, la reale ragione era la sua aperta omosessualità. Si dice inoltre che Clark Gable una volta gli urlò anche contro: “Non voglio essere diretto da una checca. Voglio lavorare con veri uomini”.

Il lavoro degli sceneggiatori

Dopo il licenziamento di Cukor, venne stracciato anche il contratto dello sceneggiatore Sidney Howard. Anche lui ufficialmente considerato troppo lento. E così, sotto la guida di Ben Hecht, organizzò un piccolo gruppo di sceneggiatori. Tre di loro vennero chiusi a chiave in una stanza. Costringendoli al digiuno, dando loro solo noccioline e banane.

La bipolarità di Vivien Leigh

Vivien Leigh, l’attrice che interpretò il ruolo di Rossella O’ Hara, era affetta da bipolarismo. Sul set alternava momenti di iperattività a fasi depressive. Era inoltre ritenuta una ninfomane e l’assenza del suo fidanzato creò ulteriori problemi…

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