Il dipinto del 1952: La tristezza del re e il testamento di Henri Matisse
Last Updated on 24/08/2020
La tristezza del re è un collage realizzato nel 1952 dal pittore francese Henri Matisse. Conservata nel Centre Pompidou di Parigi, questa è la più ampia opera pittorica di Matisse, una specie di testamento...

La tristezza del re è un collage (292×386 cm) realizzato nel 1952 dal pittore francese Henri Matisse. Conservata nel Centre Pompidou di Parigi, questa è la più ampia opera artistica di Matisse, una specie di testamento. Ed è pieno di simboli e metafore.
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L’analisi dell’opera La tristezza del re
Il re afflitto è lui con una chitarra in mano, simbolo della musica che caratterizza sempre i suoi dipinti. Alle spalle un servitore che suona con lui, accompagnandolo con uno strumento a percussione, e una donna dalle movenze eleganti, vestita di bianco. Con quest’opera l’artista francese racconta la vecchiaia e la sua, ancora presente, gioia di vivere, nonostante il velo di nostalgia che la pervade.
Qualche informazione in più su Matisse
Henri-Émile-Benoît Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 31 dicembre 1869 – Nizza, 3 novembre 1954) è stato un pittore, incisore, illustratore e scultore francese. Si tratta di uno dei più noti artisti del XX secolo, esponente di maggior spicco della corrente artistica dei Fauves.
La Danza II è uno dei capolavori di Matisse. Eppure allora fu definito una “cacofonia demoniaca”…
Conoscevate La stanza rossa? In questo quadro l’artista non si prefiggeva la rappresentazione di uno spazio reale, ma una dimensione introspettiva ed emotiva
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
La tristezza del re è un collage, non è un dipinto. Composto da carte colorate come molte delle composizioni del periodo.
Grazie mille per la precisazione Patrizia!