Il dipinto del 1824: Il massacro di Scio di Eugène Delacroix e il riferimento storico a Chio
Il massacro di Scio è un dipinto a olio su tela che il pittore francese Eugène Delacroix, realizzò nel 1824. La sua attuale collocazione è il museo del Louvre di Parigi. L’artista, per la sua realizzazione, si è rifatto al massacro di Chio, un episodio storico realmente accaduto...

Il massacro di Scio è un dipinto a olio su tela che il pittore francese Eugène Delacroix, realizzò nel 1824, dalle dimensioni di 417×354 cm. La sua attuale collocazione è il museo del Louvre di Parigi. L’artista per la realizzazione del dipinto si è rifatto al massacro di Chio, un episodio storico realmente accaduto.
Leggi gli altri articoli della rubrica “Il dipinto dell’anno” su Uozzart.com
L’artista per la realizzazione del dipinto si è rifatto al massacro di Chio, un episodio storico realmente accaduto
L’artista per la realizzazione del dipinto si è rifatto al massacro di Chio, un episodio storico realmente accaduto. Era l’inizio dell’Ottocento e la Grecia rientrava ancora nei domini dell’Impero Ottomano. Il desiderio di recuperare l’agognata indipendenza aizzò il popolo greco a diversi episodi di insurrezione. Episodi, però, che, purtroppo, furono tutti tragicamente soffocati nel sangue. Sull’isola di Chio accadde uno tra gli eccidi più spaventosi. Ricorreva l’anno 1822 e i Turchi per rappresaglia contro i Greci, trucidarono ventimila persone all’incirca e deportarono i superstiti come schiavi.
Impietoso fu il giudizio della critica
Piuttosto impietoso fu il giudizio che la critica emise circa Il massacro di Scio. In molti rimproveravano a Delacroix l’applicazione «rozza» del colore e della mancanza di disegno delle figure. Essi ritenevano tali caratteristiche, una trascuratezza pittorica offensiva. Stendhal, quindi, giudicò l’opera mediocre e «sragionevole». Jean-Auguste-Dominique Ingres la definì, addirittura, «la febbre e l’epilessia dell’arte moderna». Antoine-Jean Gros, infine, le riserbò la critica più aggressiva, definendola «il massacro della pittura».
Appassionati di arte, teatro, cinema, architettura, libri e spettacolo? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter e Google News
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.