Il dipinto del 1869: La Grenouillère di Claude Monet
Claude Monet, pittore francese, realizzò nel 1869 La Grenouillère o Bain à la Grenouillère, un dipinto esposto al Metropolitan Museum of Art di New York.

Claude Monet, pittore francese, realizzò nel 1869 La Grenouillère o Bain à la Grenouillère, un dipinto esposto al Metropolitan Museum of Art di New York.
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Analisi dell’opera
L’autore ritrae nella sua opera il pittoresco villaggio di Bougival, distante una ventina di chilometri da Parigi. E, nello specifico, rappresenta l’isolotto di Croissy che divide le acque del fiume Senna in due rami. Vi aggiunge quindi un ponte per collegare sulla sinistra l’isolotto ad un ristorante all’aperto, molto caratteristico, ubicato su di una zattera ancorata alla riva. Vi sono compresi, anche, alcuni stabilimenti balneari. Grenouillère è un nome spiritoso, ma non fa riferimento solo al suo significato, «stagno delle rane». Allude soprattutto all’allegro chiacchiericcio delle ragazze che sono solite raggrupparsi, sicuramente per divertirsi e, nel contempo, per spettegolare.
Il pensiero di Charles Baudelaire
«L’eroismo della vita moderna ci circonda e ci avvolge […] Modernità è tutto quanto è transitorio, fugace, contingente: una metà dell’arte, l’altra metà è l’eterno, l’inimitabile». A questa descrizione del 1846 di Charles Baudelaire, Monet con quest’opera si ispira e immortala con le sue veloci pennellate le vibrazioni di quella vie moderne.
Il confronto con Pierre-Auguste Renoir
Ci fu anche Pierre-Auguste Renoir, amico quasi fraterno del pittore, che in molti dipinti si rifece a questo tempio dell’amusement moderno. La Grenouillère monetiana e quella renoiriana messe a confronto permettono di focalizzare le loro affinità e divergenze stilistiche, in altri termini di rilevare il modo diverso di aderire all’«Impressionismo». Questo più che un movimento organico e monolitico, si configura come un mondo che include innumerevoli autori, in qualche modo assimilabili.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.