Il dipinto del 1871: la Classe di danza di Edgar Degas
Fu il pittore francese Edgar Degas l’autore di Classe di danza, attualmente conservato al Metropolitan Museum of Art di New York. L’opera è da considerarsi uno dei primi dipinti che il pittore dedica alla serie delle danzatrici...

Fu il pittore francese Edgar Degas, l’autore di Classe di danza o Chasse de danse, attualmente conservato al Metropolitan Museum of Art di New York. La produzione dell’opera si ebbe nel 1871.
Leggi gli altri articoli della rubrica “Il dipinto dell’anno” su Uozzart.com

Tutti i temi della maturità artistica di Degas
Benché accaduta nel 1871 e quindi di circa tre anni anteriore alla prima mostra impressionista svoltasi nello studio di Nadar, il dipinto racchiude in embrione tutti i temi che la maturità artistica di Degas proponeva. L’opera è da considerarsi uno dei primi dipinti che il pittore dedica alla serie delle danzatrici. Era questo un tema che lo affascinava particolarmente. Nessuna attrazione nutrì tuttavia per le luci della ribalta. Preferiva intrufolarsi dietro le quinte, nel foyer della danza.
La sete di realismo di Degas
Desiderava raffigurare il logorio di quel lavoro senza alcun travestimento. Lavoro, in verità, apparentemente facile che quei petit rats de l’opéra, dal corpo ancora acerbo erano costretti ad eseguire. Si doveva appagare la folla appena alzato il sipario. C’è da aggiungere, inoltre, che frequentemente l’estrazione sociale di queste «piccole Nanà» era bassa; pertanto lo scintillante palcoscenico dell’Opéra rappresentava per loro una possibilità di ascesa sociale. Era questo dunque un tema che non solo traboccava di modernità, ma riusciva anche a prosciugare la sete di realismo di Degas.
Appassionati di arte, teatro, cinema, architettura, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter e Google News
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
1 Comment »