David di Donatello 2021 – Tutti i premi dell’edizione, da Sophia Loren a Elio Germano
Last Updated on 12/05/2021
Trionfa per “Volevo nascondermi” sul pittore Antonio Ligabue diretto da Giorgio Diritti: sette statuette, su quindici candidature, tra cui miglior film, miglior regia, miglior interprete a Elio Germano. Riconoscimenti anche per Matilda De Angelis e Fabrizio Bentivoglio, Sophia Loren, Mattia Torre e Sandra Milo…

“Non so se questo sarà il mio ultimo film ma io ho ancora voglia di farne ancora, sempre più belli, io senza il cinema non posso vivere assolutamente”. È Sophia Loren la trionfatrice dei David di Donatello 2021, miglior attrice a 86 anni per “La vita davanti a sé” del figlio Edoardo Ponti. La sua settima come interprete più altri speciali, compreso uno alla carriera che è andato a Sandra Milo.
Trionfo per “Volevo nascondermi” sul pittore Antonio Ligabue diretto da Giorgio Diritti
Trionfa per “Volevo nascondermi” sul pittore Antonio Ligabue diretto da Giorgio Diritti: sette statuette (su quindici candidature) tra cui miglior film, miglior regia, miglior interprete a Elio Germano. Una doppietta gli interpreti non protagonisti, Matilda De Angelis e Fabrizio Bentivoglio per «L’incredibile storia dell’Isola delle rose».
La miglior canzone originale dei David 66 va a Luca Medici per “Immigrato”
Miglior regista esordiente è Pietro Castellitto con «I predatori». Massimo Cantini Parrini vince il suo quinto David per «Miss Marx» di Susanna Nicchiarelli a cui va anche il riconoscimento per miglior produttore (Vivo film e Raicinema con Tarantula) e colonna sonora a Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo e Downtown Boys. A sorpresa la miglior canzone originale dei David 66 va a Luca Medici per« Immigrato»(Tolo Tolo) che batte la favorita «Io si (seen)», la canzone scritta da Laura Pausini con Diane Warren e Niccolò Agliardi per «La vita davanti a sé».
Il premio postumo a Mattia Torre e standing ovation a Sophia Loren
Tra i momenti più toccanti di quest’edizione, la consegna della statuetta per miglior sceneggiatura andato, postumo, a Mattia Torre, lo sceneggiatore e regista scomparso nel 2019 a soli 47 anni, per «Figli» e ritirato dalla figlia Emma, salita sul palco con la madre Francesca. Standing ovation anche per lei, come per Sophia Loren.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.