La storia del cinema -Motion Picture Patents Company (MPPC)
Last Updated on 05/01/2022
Durante il 1909, l’industria cinematografica raggiunge un equilibrio. I membri della Motion Picture Patents Company stabiliscono delle uscite settimanali dei film ed il valore degli stessi, cioè una divisione tra prime e seconde visioni

Durante il 1909, l’industria cinematografica raggiunge un equilibrio. I membri della Motion Picture Patents Company – la società spera di riuscire a controllare le tre fasi dell’industria: produzione, distribuzione ed esercizio – stabiliscono delle uscite settimanali dei film ed il valore degli stessi, cioè una divisione tra prime e seconde visioni. La MPPC inizia ad avere dei problemi, però, con i produttori, i distributori e gli esercenti. Per esempio, i gestori delle sale, dopo aver acquistato i proiettori, non vogliono più pagare la tassa settimanale ed i cinema senza licenza vengono chiamati “gli indipendenti”.
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Nel 1909 Carl Laemmle fonda la Indipendent Motion Picture (IMP)
Nel 1909, comunque, la MPPC si scontra con un potente avversario: Carl Laemmle fonda la Indipendent Motion Picture (IMP) e, a seguirlo, altre case di produzione si staccano dalla sottomissione della MPPC diventando indipendenti. Il piano di questi ultimi è di noleggiare film europei da trasmettere nelle sale e dichiarare di usare meccanismi diversi da quelli di Edison per non avere problemi legali. La MPPC deve fare fronte ad un’altra causa perché sostiene di aver creato il “ricciolo” di Latham ma la corte non lo ritiene esatto, affermando che fosse stato inventato prima. Uno dei tanti problemi per la MPPC viene anche a crearsi quando gli indipendenti gli portano via i tecnici con la motivazione di pagarli di più.
Il governo intenta una causa nel 1912, con condanna nel 1915, per trust
Comunque le battaglie della MPPC finiscono con una sconfitta quando il governo intenta una causa nel 1912, con condanna nel 1915, per trust, cioè un gruppo di società che limitano il commercio di altre attività svolgendo la propria. Finisce così il suo potere e le case indipendenti si legano ai produttori nazionali.
Due sono i maggiori problemi del MPPC dei quali non si accorge in tempo: il primo consiste nel non aver fatto dei buoni film a causa delle battaglie legali, mentre il secondo è stato l’aver “nascosto” al pubblico i propri divi, mettendo in primo piano sullo schermo solo il nome della casa di produzione. Gli indipendenti, al contrario, sanno come gestire il sistema divistico.
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Classe 1984, romana, entusiasta lettrice fin dall’infanzia e divoratrice di romanzi gialli. Appassionata di cinema, guardo con lo stesso intenso piacere Metropolis, The Searchers, Chicago o Avengers: Endgame.