Quarant’anni di Borotalco, film capolavoro di e con Carlo Verdone
Borotalco, film capolavoro di e con Carlo Verdone, arriva nei cinema italiani nel 1982, con protagonisti lo stesso Verdone e una splendida Eleonora Giorgi. Fu sin da subito un successo clamoroso, tale da diventare un cult della nostra commedia italiana…

Borotalco, film capolavoro di e con Carlo Verdone, arriva nei cinema italiani il 22 gennaio del 1982, con protagonisti lo stesso Verdone e una splendida Eleonora Giorgi. Fu sin da subito un successo clamoroso, tale da diventare un cult della nostra commedia italiana, con tante battute e personaggi entrati nella storia del cinema.
La trama di Borotalco
Sergio Benvenuti (Carlo Verdone) è un giovane romano un po’ ingenuo e impacciato che convive con l’amico Marcello (Christian De Sica) in un convitto. Il ragazzo, pressato da Augusto (Mario Brega), il padre della sua fidanzata Rossella, si trova costretto a trovare al più presto un lavoro per potersi sposare e sistemare definitivamente.
Dopo vari colloqui, Sergio trova un posto come venditore porta a porta, ma per sua sfortuna il lavoro stenta ad ingranare. Disperato, contatta telefonicamente la spigliata Nadia Vandelli (Eleonora Giorgi), una delle sue migliori colleghe, chiedendole di poterla affiancare per un giorno. I due, che non si sono mai visti di persona, si danno appuntamento per l’indomani davanti la casa di un cliente.
Il giorno dopo Sergio, stanco di aspettare Nadia – che è intrappolata in una fila per comprare i biglietti del concerto di Lucio Dalla – decide di salire da solo: ad aprirgli la porta è l’architetto Manuel Fantoni (Angelo Infanti), un uomo affascinante e pieno di storie straordinarie da raccontare, ricche di viaggi, personaggi famosi e donne seducenti. Purtroppo, quando arriva il maresciallo per arrestarlo, la magia finisce. E…
Quarant’anni di Bianco, rosso e Verdone, il film che Carlo non voleva girare
I principali premi di Borotalco
Tanti i premi vinti: 5 David di Donatello (per attore e attrice protagonisti, per attore non protagonista a Angelo Infanti e colonna sonora a Lucio Dalla), 2 Nastri d’argento e una Grolla d’oro.
La colonna sonora e l’iniziale malcontento di Lucio Dalla
La colonna sonora di questo film è affidata a Lucio Dalla, agli Stadio e, singolarmente, al loro tastierista Fabio Liberatori. Dalla si infuriò con Verdone dopo aver visto i manifesti dove il suo nome appariva in caratteri minuscoli. Minacciò anche di far causa ma cambiò idea dopo aver visto il film, commosso per l’omaggio che era stato fatto alla sua musica.
L’origine del nome
Il nome del personaggio Sergio Benvenuti è un doppio omaggio di Verdone al regista Sergio Leone e allo sceneggiatore Leonardo Benvenuti.
I 70 anni di Carlo Verdone e i 40 di Un sacco bello: esordi, aneddoti e film
Il ruolo pensato per Vittorio Gassman
In un’intervista alla trasmissione televisiva Stracult, Angelo Infanti ha dichiarato che il suo personaggio era stato scritto originariamente per Vittorio Gassman.
Il cammeo di Moana Pozzi
Nel film c’è un breve cammeo di Moana Pozzi agli esordi, nel ruolo di un’amica straniera di Manuel Fantoni che accoglie Sergio. Ma è anche la pin-up ritratta nel poster affisso nella stanza di Sergio e Marcello.
L’idea del titolo e la relativa diffida
Il titolo fu proposto a Verdone da Eleonora Giorgi che, dopo che il regista le aveva spiegato per la prima volta il copione, definì la storia “soffice, leggera come borotalco”. Il titolo non piacque però alla Manetti & Roberts, casa produttrice del borotalco, che mandò una diffida chiedendo che venisse cambiato in quanto marchio registrato. Il provvedimento cadde nel vuoto quando il film divenne un successo.
La location in comune
La casa di Manuel Fantoni è stata il set anche di un’altra commedia, girata alcuni anni dopo: “A tu per tu” con Paolo Villaggio e Johnny Dorelli. Tra le altre location apparse nella pellicola, Basilica di Santa Maria in Domnica, quartiere della Farnesina, Via di San Paolo alla Regola, Chiesa di San Gregorio al Celio, Galleria Alberto Sordi, Ponte Giuseppe Mazzini.
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.