I luoghi di Roma – Perché la Fontana della Terrina di Piazza della Chiesa Nuova ha un coperchio?
La fontana della Terrina di Roma, probabilmente una delle più particolari al mondo in quanto dotata di coperchio, si trova oggi in piazza della Chiesa Nuova nel rione Parione, sebbene fino al 1899 si trovasse al centro di piazza Campo de’ Fiori

La fontana della Terrina di Roma (ma inizialmente non era chiamata così), probabilmente una delle più particolari al mondo in quanto dotata di coperchio, si trova oggi in piazza della Chiesa Nuova nel rione Parione, sebbene fino al 1899 si trovasse al centro di piazza Campo de’ Fiori, dove oggi c’è il monumento a Giordano Bruno di Ettore Ferrari. Rimasta nei magazzini comunali per 25 anni, nel 1924 fu ricollocata nella sede attuale.
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La genesi della fontana
Subito dopo il restauro dell’acquedotto dell’Aqua Virgo, terminato nel 1570, si iniziarono i lavori per una ramificazione sotterranea secondaria del condotto. Venne di conseguenza progettata anche l’edificazione di un certo numero di fontane. Quindi, su incarico di papa Gregorio XIII, che però morì prima di vederla realizzata, Giacomo Della Porta progettò e realizzò per ultima, nel 1590 anche quella di piazza Campo de’ Fiori.
Come era costituita prima dell’intervento
Consisteva in una vasca ovale esterna posta, a causa della bassa pressione dell’acqua, sotto il livello stradale contenente un’altra elegante vasca di forma ovale in marmo bianco, dal profilo bombato e con il bordo svasato, sui cui lati erano scolpite due maniglie ad anello e una rosa centrale. L’acqua era gettata nella vasca esterna da quattro delfini in bronzo posti sui bordi della vasca più interna.
Un coperchio per proteggerla dalla spazzatura
Già allora, come anche oggi, piazza Campo de’ Fiori era sede di un popolare mercato, soprattutto di verdura e fiori. In tale occasione, nonostante le punizioni adottate (anche corporali), si era soliti gettare rifiuti e avanzi del mercato all’interno della fontana. Solo nel 1622 si riuscì a porre termine allo scempio con un provvedimento originale. Si asportarono i delfini (che, poi, andarono perduti) e si pose sulla vasca interna un coperchio in travertino, a cupola, con un grosso “pomello” centrale. Facendola, di conseguenza, assomigliare a una terrina. La fuoriuscita dell’acqua venne assicurata traforando il centro delle rose poste sui lati della vasca.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.