Il libro del 1923 – La coscienza di Zeno, il capolavoro di Italo Svevo. Curiosità e trama
Considerato il capolavoro di Italo Svevo, La coscienza di Zeno è un romanzo psicoanalitico pubblicato nel 1923 dall’editore Cappelli a Bologna

Considerato il capolavoro di Italo Svevo, La coscienza di Zeno è un romanzo psicoanalitico pubblicato nel 1923 dall’editore Cappelli a Bologna. Nella prefazione del libro lo psicoanalista “Dottor S.” (forse Sigmund Freud o più verosimilmente Edoardo Weiss) dichiara di voler pubblicare “per vendetta” alcune memorie, redatte in forma autobiografica da un suo ex paziente, Zeno Cosini, che si è sottratto alla cura che gli era stata prescritta.
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Chi è Zeno Cosini
Zeno Cosini è un commerciante che proviene da una famiglia ricca, vive nell’ozio e ha un rapporto conflittuale con il padre, che si rifletterà su tutta la sua vita. Nell’amore, nei rapporti coi familiari e gli amici, nel lavoro, egli prova un costante senso di inadeguatezza e di “inettitudine”, che interpreta come sintomi di una malattia. E’ continuamente in cerca di una guarigione dal suo malessere attraverso molteplici tentativi, spesso strani e controproducenti.
Analisi dell’opera
Il romanzo si presenta come se fosse la confessione di Zeno Cosini. La narrazione, svolta in prima persona, non segue un ordine cronologico. Racconta gli eventi principali della vita del protagonista, tramite rapporti analogici tra gli episodi ricordati. Svevo adotta un linguaggio, spesso molto ironico, di uso quotidiano con dialetto triestino, toscano e qualche termine in tedesco.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.