“All mad about Xmas”: a SpazioCima 9 artisti per 9 sogni
Last Updated on 07/12/2016
Nove artisti per un Natale tra viaggio e bellezza, modernità e classicismi. Un viaggio senza tempo e senza spazio, nell’Arte e nelle arti, tra ritrattistica e fotografia, pittura e tecniche sperimentali, incisione e tecniche 3D. Opere che emozionano e impressionano, coinvolgono e appassionano, sia per la loro poliedricità che per altrettanta versatilità. Tutte, però, accomunate da una costante: il desiderio di una ricerca, la voglia di migliorarsi, di raccontare una storia, di conquistare un sogno. A metà tra lucidità e follia.
Circa trenta opere per una mostra natalizia senza tempo, senza tempi. La collettiva “All mad about Xmas” di SpazioCima, in via Ombrone 9, a Roma, propone le opere di Roberto Di Costanzo, Marjan Fahimi, Carlo Grechi, Giusy Lauriola, Laura Marinelli, Ottavio Marino, Piero Petracci, Valerio Prugnoli e Laura Stor.
Le illustrazioni di Roberto Di Costanzo relative al Canto di Natale di Charles Dickens, edite Azimut, rappresentano un viaggio visionario, di redenzione, in cui Ebenezer Scrooge diventa un burattino guidato dalle mani degli spiriti e procede nel suo percorso. “Moonwalk” e “Spighe III”, invece, sono il risultato della tecnica sperimentale di Marjan Fahimi, che si basa sull’applicazione di più strati di colore e sulla parziale sottrazione di essi attraverso lavaggio con l’acqua.
Le opere di Carlo Grechi sono una piccola selezione di tecniche miste di piccolo e medio formato ispirate dal desiderio di ritrarre l’ impalpabile e complesso universo femminile. In “Modalità aerea” e “Via da queste sponde” di Giusy Lauriola, invece, si scorgono ali, misteriosamente appoggiate su persone che camminano e su una donna quali simboli delle nostre timide e colorate aspirazioni.
La passione per l’arte porta Laura Marinelli attraverso lo studio dei pittori classici, ad esplorare gli animi e i sentimenti dei vari personaggi che rappresenta, attraverso copie d’autore. Le foto di Ottavio Marino fanno parte di un progetto fotografico che si ispira a “Romeo & Juliet” di Shakespeare, utilizzando atmosfere tipicamente caravaggesche.
Le opere di Pietro Petracci rappresentano un richiamo all’uomo vitruviano inteso nella sua tensione tra materia e spirito verso un ideale perfezionamento. Quella di Valerio Prugnola, in arte “Shout”, è una provocazione che mira a fare riflettere sullo stato di decadenza e talvolta abbandono in cui versa gran parte del patrimonio culturale. E poi, infine, c’è Laura Stor, che propone un piccolo viaggio spaziale e temporale attraverso la raffinata tecnica incisoria. Opere nate da matrici che possono essere di zinco, rame, legno, linoleum, presspan, plexiglas.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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