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Giuliana Misserville, Donne e fantastico – La recensione

Sei autrici italiane contemporanee: l’indagine di Giuliana Misserville sul fantastico, edita da Mimesis, oltre la gabbia dei generi.

Il libro di Giuliana Misserville, edito da Mimesis, indaga i percorsi di una serie di scrittrici italiane di letteratura “fantastica”, intesa nel senso più ampio che il termine può avere. Fin dall’introduzione gli scopi del libro sono assai chiari: il fantastico soffre di un doppio pregiudizio, quello della squalifica da parte della critica “accademica” (questione vecchia, certo, ma non certo risolta); e quella di essere un genere letterario tradizionalmente “maschile”. Non è difficile smentire entrambi i pregiudizi; basta un nome (tra i tanti), quello di Margaret Atwood, per metterli a tacere tutti e due.

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Le scrittrici e il fantastico

L’ottica della studiosa riguarda principalmente la letteratura italiana degli ultimi venti anni. Scrive Misserville: “il fantastico in Italia sta emergendo dai confini della letteratura di genere”. Ed è soprattutto un gruppo di scrittrici che negli ultimi anni ha rinvigorito e rivitalizzato la letteratura fantastica. L’analisi però non si ferma al nostro paese, e non poteva essere altrimenti. Misserville privilegia l’indagine comparativa, un po’ per allargare lo sguardo, per uscire dai confini culturali nazionali; ma lo fa soprattutto per cercare le interconnessioni, le comunanze di visione, in quella decostruzione dello sguardo conformista (maschile). La ricerca, insomma, non è tanto di una scuola letteraria, ma di un’idea di letteratura, differente, radicale e nuova.

La fabulazione femminista

Le radici di questa nuova ondata italiana sono cercate nella letteratura fantastica angloamericana a partire dagli anni Settanta del Novecento; in particolare in scrittrici come Ursula Le Guin, Angela Carter o Margaret Atwood. Le autrici prese in esame hanno fatto propria quella che Marleen Barr ha chiamato la “fabulazione femminista”: un importante punto di svolta non solo nella storia della critica letteraria, ma della percezione stessa della letteratura. Un’inversione di polarità, un nuovo punto di vista che scardina lo “sguardo” maschile che ha dominato, sostanzialmente da sempre, la produzione letteraria. Il mascolino ha influenzato, di fatto sottoponendolo ad un costante filtro di genere, la “costruzione letteraria” del femminile. In quest’ottica la fabulazione femminista è innanzitutto un atto di riappropriazione del punto di vista, di decostruzione ideologica del conformismo estetico. “Sembra che in Italia di fabulazione femminista si possa cominciare a parlare solo dopo il passaggio del Millennio” scrive Misserville, aprendo la sua carrellata critica.

Le autrici

Sono sei le scrittrici prese in esame da Misserville. Si parte con Chiara Palazzolo e la sua saga sui vampiri, in cui un tema classico torna ad essere “vero interprete dei periodi di crisi”. Di Nicoletta Vallorani si indaga la figura del cyborg come “rappresentazione di una possibile trasformazione culturale e sociale”; e come “degna rappresentate di un mondo post-differenza di genere”, una “nuova Eva” post-coloniale. Le opere di Nadia Tarantini vengono messe in relazione con quelle di Marion Zimmer Bradley, ma anche con l’opera (e l’ideologia) tolkeniana. Su Viola Di Grado, “che si muove tra le pieghe e le trappole del materno” Misserville costruisce un acuto parallelo con l’ultimo capolavoro di Elsa Morante, Aracoeli. Si passa poi a Laura Pugno, nelle cui opere si ritrova “la domanda assillante su che cosa sia l’umano che ha dismesso i miti”. Conclude il gruppo Loredana Lipperini di cui si prendono in esame le opere che la scrittrice ha firmato con lo pseudonimo Lara Manni, ma anche l’ultima raccolta di racconti “gotici” Magia nera, del 2019.

Oltre il realismo

La riflessione dell’autrice sulla letteratura di genere (nella polisemia che il termine italiano permette) mette in tavola una serie di questioni su cui il dibattito è tutt’altro che chiuso. In particolare si affronta il tema della “dissoluzione” del genere stesso: è un dato di fatto che la letteratura fantastica ha smesso da tempo di essere considerata un prodotto di pura evasione. Il suo sguardo è tutt’altro che fuori dal mondo, raccontando anzi i mondi possibili provoca anche quella torsione dello sguardo, uno sguardo “altro” e radicale, che permette di riconoscere (e forse modificare) il presente.

Scheda del libro

Titolo: Donne e fantastico. Narrativa oltre i generi.
Autore: Giuliana Misserville
Editore: Mimesis
Anno: 2020
Pagine: 125
ISBN:  9788857552446
Prezzo: 12 euro.

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