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Facciamo ripartire la cultura: l’appello a Draghi degli assessori di dodici città

Gli assessori alla Cultura di dodici tra le principali città italiane, da Milano a Bari, da Torino a Palermo, si appellano al premier Draghi. Tra le proposte, le riaperture dei musei anche nei weekend, l’istituzione di un tavolo permanente presso il ministero e l’avvio di un “protocollo condiviso”

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Gli assessori alla Cultura di dodici tra le principali città italiane, da Milano a Bari, da Torino a Palermo, si appellano al premier Draghi “che nel suo discorso ha posto l’attenzione sulla necessità di far ripartire la cultura in Italia”. La richiesta è che si proceda al più presto a riaprire i musei anche nei weekend. Poi, gradualmente, tutti gli altri luoghi della cultura. Nel corso di un incontro in streaming gli assessori chiedono anche l’istituzione di un tavolo permanente presso il ministero. Nonché l’avvio di un ‘protocollo condiviso’ che garantisca le aperture “con un percorso programmato e certo”.

Chi sono i dodici assessori

Gli assessori Luca Bergamo (Roma), Filippo Del Corno (Milano), Francesca Leon (Torino), Ines Pierucci (Bari), Paola Mar (Venezia), Tommaso Sacchi (Firenze), Paolo Marasca (Ancona), Matteo Lepore (Bologna), Paola Piroddi (Cagliari), Eleonora De Majo (Napoli), Barbara Grosso (Genova), Mario Zito (Palermo) hanno interloquito nei mesi scorsi sia con il Ministero sia con ANCI. Hanno ottenuto risultati concreti soprattutto per quel che concerne le garanzie riservate ai lavoratori della cultura. Ecco le tre proposte presentate.

Prima proposta: garanzia dell’apertura dei luoghi di cultura con un protocollo unico

Questo eviterebbe la reversibilità delle aperture, a meno di situazioni particolarmente gravi, garantirebbe la continuità del presidio culturale sul territorio, assicurerebbe il lavoro e fiducia. Ma darebbe anche sostanza al diritto inalienabile alla cultura e fornirebbe ai cittadini alternative controllate e sicure. Invece di obbligarli a una socialità compressa in pochi, e poco controllati, luoghi pubblici o privati. L’esperienza delle Città, la serietà con cui teatri, musei e luoghi di cultura hanno mostrato di saper gestire i periodi di apertura, l’elasticità del servizio, la disponibilità ad adattarsi ai vincoli che di volta in volta si rendono necessari, rendono questo obiettivo realisticamente possibile.

Garanzia dell’apertura degli istituti museali e dei luoghi di cultura anche nei weekend

Tale proposta sarebbe da garantirsi nel rispetto di ogni norma prevista ad oggi per il contenimento del rischio sanitario e in attesa dell’auspicato protocollo unico. Un intervento necessario per la sostenibilità del lavoro culturale, per garantire la continuità nella conservazione del patrimonio, per consentire l’accesso ai luoghi di cultura a tutti i lavoratori del Paese, e quindi il pieno rispetto del diritto alla cultura.

Terza proposta: la costituzione di un Tavolo permanente Enti Locali

Questo nuovo riferimento aprirebbe un dialogo costante con il Ministero e garantirebbe la concertazione di politiche culturali – necessarie per la rinascita del Paese – tra Governo centrale e le Città, che si metterebbero a disposizione con spirito di servizio come interlocutori per la costruzione di politiche condivise e come portavoce delle istanze derivanti dai territori. Infine, gli Assessori hanno auspicato la creazione di un fondo speciale destinato alla ripartenza delle Città sul piano culturale.

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