La grande letteratura in pillole – La signora Dalloway di Virginia Woolf
La signora Dalloway è un romanzo senza capitoli del 1925, la cui narrazione scorre nell’arco di una giornata. I protagonisti del romanzo sono Clarissa Dalloway, cinquantenne, moglie e madre, e Septimus Warren Smith, trentenne e tormentato dai ricordi della guerra…

Virginia Stephen nasce a Londra nel 1882. Lei e la sorella sono educate dalla madre, mentre i fratelli vanno a Cambridge. Cresciuti, Virginia con i fratelli Thoby e Vanessa si trasferiscono a Bloomsbury dove fondano il gruppo di Bloomsbury: qui, alcuni intellettuali londinesi si incontrano e tra questi troviamo anche Leonard Woolf che diventerà il marito di Virginia.
Con il nome del marito scrive i suoi romanzi, come La crociera nel 1913, ed insieme fondano la Hogarth Press, casa editrice che pubblica alcune opere sperimentali del periodo. Dopo La crociera, Virginia Woolf scrive Notte e giorno, Stanza di Giacobbe, La signora Dalloway, Al Faro, Le onde, Gli anni, Tra un atto e l’altro. Nel 1941, dopo un’altra crisi depressiva – ne soffriva da diverso tempo – e la paura della guerra, muore suicida, lasciandosi affogare nel fiume Ouse.
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La trama del libro
La signora Dalloway, del 1925, è un romanzo senza capitoli, la narrazione scorre nell’arco di una giornata e gli avvenimenti vengono raccontati tramite il flusso di coscienza. I protagonisti del romanzo sono Clarissa Dalloway, cinquantenne, moglie e madre, appartenente alla buona società, che sta organizzando una festa, e Septimus Warren Smith, trentenne e tormentato dai ricordi della guerra.
Durante il flusso di coscienza dei protagonisti ripercorriamo il loro passato e conosciamo personaggi che hanno attraversato le loro vite, come i vecchi amici di Clarissa, Sally Seton e Peter Walsh o Evans, l’amico di Septimus morto in guerra. Ma non sentiamo solo i loro pensieri: scopriamo cosa prova la moglie di Septimus, Lucrezia, ascoltiamo i pensieri di Peter Walsh, così come delle persone che i protagonisti incontrano casualmente per strada.
Il flusso di coscienza
Nel romanzo, il passaggio tra la storia di Clarissa e quella di Septimus (compresi i loro conoscenti) avviene con lo scambio di pensieri, sempre tramite il flusso di coscienza. Per esempio, mentre Peter Walsh si trova in un parco e pensa ad avvenimenti passati tra lui e Clarissa entriamo nei pensieri di Lucrezia Warren Smith – che vede Peter e commenta quello che fa – dai quali ne usciamo per rientrare in quelli di Peter – il quale vede Lucrezia e Septimus e commenta la sensazione che gli suscitano.
Per Nadia Fusini: «la Woolf […] Sente che questa volta ha trionfato sulle forze distruttive che altre volte prima e dopo minacceranno il suo lavoro. Se il romanzo che ha scritto è il frutto di questo trionfo, tale trionfo esso riproduce anche nel suo interno. Perché nel conflitto tra la morte e la vita, che la scrittrice ci ha detto di aver messo al centro del romanzo (il conflitto tra la “comica” Clarissa, e il “tragico” Septimus), alla fine sono la vita e la commedia che vincono. Loro è l’ultima parola».
Una curiosità su Mrs Dalloway
Una curiosità: il romanzo doveva chiamarsi Le Ore, come riporta Nadia Fusini dal diario di Virginia Woolf: «Che cosa provo per ciò che scrivo? questo libro, cioè, Le Ore, se questo sarà il titolo? Voglio rappresentare la vita e la morte, la sanità e la pazzia…».
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Classe 1984, romana, entusiasta lettrice fin dall’infanzia e divoratrice di romanzi gialli. Appassionata di cinema, guardo con lo stesso intenso piacere Metropolis, The Searchers, Chicago o Avengers: Endgame.