Eddie Murphy, il re americano della comicità compie 60 anni
Compie 60 anni Eddie Murphy, l’attore che ha fatto del suo sorriso il simbolo di una espressività viva, semplice e così umanamente sincera. Lo ricordiamo con i suoi film più celebri, tra cui “Il principe cerca figlio”, sequel del cult degli anni 80, già disponibile su Prime Video…

Compie oggi 60 anni il re americano della comicità. Parliamo di Eddie Murphy (New York, 3 aprile 1961), l’attore che ha fatto del suo sorriso il simbolo di una espressività viva, semplice e così umanamente sincera. Lo ricordiamo con tre film della sua carriera, tra cui “Il principe cerca figlio” sequel del cult degli anni 80, già disponibile su Prime Video.
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Il principe cerca figlio di Craig Brewer (2021) Con Eddie Murphy, Wesley Snipes, Teyana Taylor e Kiki Layne

Dopo più di trenta anni il principe Akeem (Eddie Murphy) del regno immaginario di Zamunda torna come re sulle strade del Queens. Lì dove nei magici anni 80 la comicità hollywoodiana ne aveva sacralizzato la magia del suo sorriso facendo innamorare e divertire un pubblico affascinato dalla semplice leggerezza di un’espressività al di là del tempo; appunto quella di Eddie Murphy nel film “Il principe cerca moglie” di John Landis (1988). Il sequel, “Il principe cerca figlio”, uscito il 5 marzo e disponibile sulla piattaforma streaming di Amazon Prime, costituisce un nuovo capitolo del racconto. Ora il re infatti, mosso da necessità di regno, torna in cerca del suo erede maschio nella città americana dove 30 anni prima aveva conosciuto la moglie.
Un nuovo viaggio quindi dalla terra delle sue origini a quella che è divenuta l’icona e il simbolo di un mondo in fervore ed animato dall’entusiasmo alla vita. Quello appunto che Eddie Murphy attraverso le sue capacità attoriali ha saputo restituire in tutte le sue variegate sfaccettature. Interpretando così, tratto questo distintivo della sua arte attorica, diversi ruoli nello stesso momento che hanno interagito tra loro esaltando la gioia vitale della recitazione e del trasformismo. Eddie è infatti il barbiere afroamericano del Queens ma anche il suo cliente, i quali si rivolgono simultaneamente al principe quindi a sé stesso. Tuttavia il viaggio di ritorno in America più che stabilire un salto comunicativo tra le due culture e i due popoli offre l’immagine di un salto nel tempo. In cui forse è la nostalgia di quello sguardo comico rivolto alla realtà a far ritorno più che il principe stesso.
La casa dei fantasmi di Rob Minkoff (2004) con Eddie Murphy, Marsha Thomason e Terence Stamp

Una favola che fonde l’inconfondibile sorriso di Eddie Murphy, doppiato da Tonino Accolla, con la magia del fantasy. Un film che ha saputo trasformare anche l’immaginazione più trascendente in un’espressione vicina all’animo umano. Questo appunto grazie all’interpretazione comica del re afro americano della commedia. Il racconto è quello di una famiglia che a causa di un impegno di lavoro del padre si troverà intrappolata tra le mura spettrali di un castello.
Qui il magico universo degli spiriti sdoppierà l’esistenza della moglie di Jim Evers (Eddie Murphy), Sara (Marsha Thomason), per proiettarla nell’immagine di una donna che perse la vita in un lontano passato. Così che la realtà sensibile che circonda la famiglia si trasformerà visionariamente in un riflesso antico infestato dagli spettri del ricordo. Tuttavia anche in questa dimensione estesa all’ultraterreno sarà la forza umana del sorriso di Eddie Murphy a difendere la vita dalla morte. Da questo film emerge esplicitamente il suo talento artistico. Cioè la contrapposizione tra la vitalità reale che porta sulla scena la matrice devitalizzata, quindi irreale, del racconto.
Beverly Hills cop – Un piede piatti a Beverly Hills di Marin Brest (1984) con Eddie Murphy, Ronny Cox, John Ashton e Gilbert R. Hill

Primo film della trilogia cult che vede Eddie Murphy nei panni del poliziotto Alex Foley e che sancisce l’entrata definitiva dell’attore nello star system hollywoodiano. L’azione e il genere poliziesco incontra qui la commedia per ridefinirsi all’interno di un nuovo stile di cui Eddie Murphy ne diverrà l’icona per eccellenza. Infatti la trama del film pur se articolata secondo le regole del poliziesco trasforma la sua natura spettacolare in altro affacciandosi così alla commedia. L’elemento comico costruito intorno alla figura di Axel sarà infatti la chiave del successo della trilogia e quella della carriera stessa dell’attore.
Un cult assoluto degli anni 80 in cui l’adrenalina dell’inseguimento così come gli incidenti più rocamboleschi seguiranno il ritmo vincente di una risata che ha fatto la storia del cinema: quella, doppiata da Tonino Accolla, di Eddie Murphy. Il quale Con Beverly Hills Cop ha quindi creato un suo originale stile cinematografico. Attraverso il quale ha riorganizzato le strutture stesse del cinema d’azione ponendole in una relazione di dipendenza dalla sua arte attorica. L’attore divine così il simbolo di un nuovo prodotto cinematografico nato dalla sua stessa qualità espressiva.
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Classe 1996 , laureato presso la facoltà di lettere e filosofia. Il mio interesse per l’arte, declinata nella forma dell’immagine, ha suscitato in me il desiderio di osservarla e amarla attraverso una continua ricerca e analisi delle sue forme e significati. Influenzato dalla magia del rito teatrale ricerco nel cinema quella stessa capacità di trasportare lo sguardo dello spettatore aldilà della rappresentazione.